Ballotta

Marco Ballotta è a caccia di Lamberto Boranga. Il calciatore di Casalecchio di Reno ha esordito nel lontano 1982 proprio nella squadra locale, mandato in prestito dal Bologna. Nei suoi quattro decenni di carriera ha militato in svariate squadre in diverse categorie. Ballotta conta almeno una presenza tra A, B, C, Eccellenza, Promozione, Prima e Seconda Categoria.

La scalata nel calcio professionistico è iniziata vicino casa, con la maglia del Modena. Poi L’esordio in Serie A è arrivato con la maglia del Cesena a 26 anni, nel 1990. Nell’anno precedente ha subito appena 9 gol in 34 partite con il Modena di Renzo Ulivieri.

L’esordio in A è avvenuto con il Cesena di Marcello Lippi. Nel match contro il Genoa ha preso 4 gol. L’esonero di Lippi e le poche presenze di Ballotta lasciavano presagire una carriera senza né infamia né lode per i due. Lippi ha vinto tutto da allenatore. I trofei di Ballotta non sono stati molti, ma le soddisfazioni non sono mancate.

Questi trofei sono arrivati con la maglia del Parma di Nevio Scala. Nella sua stagione da titolare ha vinto la Coppa delle Coppe. Nel complesso, con i Ducali ha vinto anche Coppa Italia e Supercoppa UEFA. “Il Parma mi ha dato una grande opportunità. Dopo Cesena avrei dovuto tornare a Modena, ma c’era un allenatore che non mi voleva. All’inizio non volevo trasferirmi, ma ho scelto così ed è stata la cosa migliore che potessi fare. Ho vinto i miei primi trofei e insieme all’esperienza alla Lazio può essere definito questo il mio periodo migliore”.

Dopo tre annate non positive disputate tra Brescia e Reggiana, nel 1997 Ballotta ha accettato l’offerta della Lazio per fare il secondo di Marchegiani. Eriksson lo ha scelto proprio per la sua bravura con i piedi. D’altronde Ballotta è nato attaccante (ci arriveremo). Nei tre anni alla Lazio ha collezionato appena 14 presenze, ma sono arrivati vari trofei.

Curioso che tali trofei non siano arrivati nella sua stagione all’Inter. Partita con grandi propositi, la squadra di Lippi è evaporata dopo pochi mesi. Seppur Ballotta abbia giocato varie partite, le cose sono andate nel peggiore dei modi. In Supercoppa italiana ha giocato titolare, subendo ben 4 gol dalla Lazio.

Foto account Twitter SportLive

“È stato strano. Io mi sono ritrovato a giocare contro la mia ex squadra ed è stata una situazione particolare. Marcello Lippi mi ha dato la fascia da capitano pensando che potessi dare qualcosa in più a tutti. Il 2000/01 è stato però in generale molto complicat . Ero contento di essere andato a Milano: volevo capire come funzionasse una grande squadra. Non che la Lazio non lo fosse, ma l’Inter era più blasonata a quell’epoca. Volevo vedere come fosse organizzata, ma sinceramente non mi ha colpito tanto. Ci sono rimasto solo per un anno: a fine stagione mi hanno detto che dovevano ringiovanire il ruolo, ma al posto mio hanno preso Jimmy Fontana che aveva solo un paio di anni in meno di me. Era una scusa, però va bene così… Mi sono ritagliato il mio spazio: non abbiamo raggiunto grossi obiettivi, ma è stata comunque un’annata importante per me”.

Nel 2001 è tornato al Modena. All’alba dei 37 anni sembrava il commiato a una carriera comunque ricca di soddisfazioni. Nessuno si sarebbe mai immaginato che quasi un ventennio dopo l’estremo difensore sarebbe tornato in campo. Protagonista della promozione in A, Ballotta ha giocato due stagioni nella massima serie con i modenesi prima dell’annata in B con il Treviso. In Veneto ha vinto il campionato cadetto, in quella che lui stesso reputa la miglior annata della sua carriera.

A 41 anni è tornato alla Lazio. Paradossalmente ha avuto più spazio a quell’età che anni prima. Nel 2007/2008 ha addirittura giocato titolare in biancoceleste. Dopo aver strappato il posto da titolare a Muslera, è diventato il calciatore più anziato ad aver giocato in Champions League. Il commiato con la Serie A è arrivato a 44 anni e 38 giorni.

Sempre nel 2008 ha scelto di tuffarsi nel calcio dilettantistico. Ha giocato da centravanti nel Calcara Samoggia in Prima Categoria, mettendo a segno 24 gol nella sua prima stagione. Nelle annate successive si è diviso tra porta e attacco. Proprio nel Calcara Samoggia ha disputato la sua ultima partita, nel 2015/2016 a 52 anni di età. Lo scorso anno è stato preparatore dei portieri del Castelvetro, ma è stato tesserato vista la contemporanea indisponibilità degli altri estremi difensori. Non è tuttavia sceso in campo, almeno per ora…

Non sono nato come portiere. Prima giocavo da centravanti e poi da libero. A causa di un infortunio del portiere titolare, sono stato scelto io perché avevo qualche caratteristica in più rispetto ai miei compagni, dopo un anno e mezzo mi sono trovato a fare un provino come portiere per il Bologna”.

Avendo giocato fra i pali, so come muovermi da attaccante quando arrivo davanti alla porta. Fare il centravanti è sempre stato il mio pallino. Volevo togliermi questa soddisfazione a fine carriera. Non ho mai fatto goal da professionista, ma quando ho smesso ci sono riuscito“.

A 60 anni di età neanche lui è sicuro di aver smesso. Di Marco Ballotta ricorderemo la poliedricità, l’abilità con i piedi, la professionalità, l’umiltà ma anche i trofei vinti in fasi diverse della propria longeva carriera.