lentini compleanno

Compie gli anni e soffia su 55 candeline Gianluigi Lentini, ex calciatore di immenso talento, la cui carriera è stata purtroppo segnata da un grave incidente automobilistico nel 1993. Nato a Carmagnola, in provincia di Torino, Lentini ha mosso i primi passi nel Toro, squadra con cui ha esordito in Serie A a soli 17 anni.

Le sue doti tecniche e la sua velocità lo hanno reso ben presto uno dei giocatori più promettenti del panorama italiano, tanto da guadagnarsi il soprannome di “nuovo Gigi Meroni”. Nell’estate del 1992, il Milan di Berlusconi lo acquista per la cifra record di 18.5 miliardi di lire, facendolo diventare l’uomo più pagato del calcio italiano in una trattativa che fu al centro di tantissime polemiche “etiche” che, ai giorni nostri, fanno abbastanza sorridere.

In rossonero, Lentini conquista 3 scudetti, 3 Supercoppe Italiane e la Champions League nel 1994, affermandosi dapprima a fatica per poi esplodere anche nel Milan, con una coda polemica per aver saltato la finale di Coppa dei Campioni contro il Barcellona. La sua carriera sembra destinata a brillare ancora più intensamente, ma il destino ha in serbo per lui un ostacolo inaspettato.

Nella notte tra il 2 e il 3 agosto 1993, Lentini è vittima di un grave incidente automobilistico che lo lascia in coma per due settimane. Le conseguenze del trauma sono pesanti e il giocatore è costretto a un lungo e difficile percorso di riabilitazione. L’ala guizzante e imprevedibile che era, non sarà più: Lentini avrà qualche alto e molta discontinuità per il resto della carriera, senza mai tornare decisivo come nel suo primo periodo al Torino.

Nonostante le avversità tuttavia Lentini non si arrende e con tenacia e coraggio torna a giocare, seppur non raggiungendo mai più i livelli toccati prima dell’incidente: dopo il Milan, tenta un ritorno all’Atalanta per riabbracciare il suo padre calcistico, Emiliano Mondonico, e ritrova piano piano fiducia nei propri mezzi.

L’anno successivo, Lentini torna al Torino, nel frattempo retrocesso in Serie B, con l’ambizione di costruire una squadra competitiva che potesse garantire il ritorno nella massima serie. Sotto la guida dell’allenatore Reja, Lentini gioca come parte del trio d’attacco e il 27 settembre 1997 segna il suo primo gol per il Torino dopo cinque anni, contribuendo alla vittoria per 2-1 in casa contro il Genoa. Pur giocando con regolarità (34 presenze e 3 gol), Lentini e i suoi compagni non riescono a conquistare la promozione, perché vengono fermati dal Perugia nello spareggio di Reggio Emilia.

Nella stagione 1998-1999 il Torino, alla terza stagione consecutiva lontano dalla massima serie, si affida ancora una volta al suo mentore Mondonico, con cui Lentini si riunisce per la terza volta nella sua carriera. Al termine di una stagione di successi al fianco del capocannoniere Ferrante, il 6 giugno 1999 Lentini segna nella vittoria del Torino per 4-1 in trasferta contro la Fidelis Andria, assicurandosi la certezza matematica di tornare in Serie A.

Nella stagione 1999-2000 gioca la sua ultima stagione in Serie A, totalizzando 24 presenze in campionato ma non riuscendo a evitare la retrocessione del Torino. Lentini conclude la sua esperienza al Torino con un totale di 249 partite e 31 gol.

Il talento di Lentini continuerà ad illuminare i campi di calcio dalla serie cadetta al Cosenza, per poi piano piano declinare, al passo con l’età, fino all’Eccellenza e ai Dilettanti, segno della sua sconfinata passione per il calcio. Lentini, a 55 anni, adesso gestisce un ristorante e cura la sua seconda passione, il biliardo. Per alcuni è un miracolato, per altri uno dei tanti clamorosi talenti sprecati del nostro calcio.