Napoli-Lazio, Spalletti: “Ci è mancata la qualità”

Ci è mancata qualità”.

Così l’allenatore del Napoli, al termine dell’incontro, ai microfoni di DAZN, sottolinea il motivo principale della sconfitta subita:

“Non siamo e stati pazienti, siamo mancati nella qualità di palleggio. La Lazio poi non ci lasciava la possibilità di linee di gioco. Non siamo riusciti a liberare il nostro mediano, nel secondo tempo abbiamo tentato di rifare le stesse cose con più qualità. Più centrocampisti in appoggio su Lobotka, ci è riuscito un po’ meglio nella ripresa, ma con poca qualità”

Una Lazio che ha vinto la partita soprattutto da un punto di vista tattico, ma Spalletti non si dice sorpreso:

“Mi aspettavo questa Lazio, col suo modo di giocare, molto compatta, che sa ripiegare. Abbiamo scelto in maniera peggiore di sempre, ma ci può stare, ho visto comunque molta disponibilità dai calciatori, nessuna presunzione”.

Anche un po’ di sfortuna negli episodi:

“Quella traversa e la parata di Provedel, non siamo stati fortunati. Siamo stati un po’ ingenui sul gol di Vecino, una respinta troppo corta, complimenti comunque a lui per il gol”

Tradito proprio da un suo ex calciatore?

“Ma no è giusto che lui faccia il massimo per la sua squadra. Non sono stato tradito, nello sport i rapporti avuti non devono intaccare la professionalità”

Il pubblico ha comunque sostenuto la squadra dopo il triplice fischio, nonostante la delusione, la squadra non esce sconfitta nel morale, secondo il suo allenatore:

“Per quello che è l’atteggiamento che ho visto, rientrando negli spogliatoi, per quella che è stata la ricerca, parliamo solo di una serata storta. Da domani riprendiamo il nostro lavoro, nessuno ha alzato le mani dal volante. Dovevamo avere più qualità dentro il campo, nel secondo tempo un po’ di difficoltà gliele abbiamo create, nel primo tempo un po’ di meno”.

Quindi la qualità non c’è stata, l’ha rimarcato più volte il tecnico di Certaldo. Questa, secondo lui, la chiave della sconfitta, il motivo principale. Un passo falso che comunque non compromette il percorso, ma che deve servire da lezione, per un’aria di festa, troppo sbandierata e prematura, che è ad oggi, piuttosto lontana. Testa bassa e lavorare.

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