In settimana il decano dei giornalisti Mario Sconcerti aveva sottolineato le difficoltà dei media di fare domande ai tesserati dei vari club, perchè i vari uffici stampa controllavano domande e risposte. La questione era nata da un fatto ben preciso, un’intervista rilasciata da Antonio Conte che diceva di stare bene all’Inter e che sarebbe rimasto per molto tempo, con a fianco il capo ufficio stampa del club nerazzurro.

Ieri è stato il presidente della Fiorentina a creare polemica tra i media fiorentini, in primis. Nella lunga intervista rilasciata dal patron viola a Lady Radio è venuto fuori che: “Ho deciso che privatamente assegnerò cartellini gialli e rossi ai giornalisti perché non si possono fare soldi tramite la Fiorentina su radio e giornali. Quando ci sarà il nuovo Viola Park, vedremo chi ci sarà”. Il Viola Park dovrebbe essere il nuovo centro sportivo della Fiorentina, quando sarà costruito, se mai ci sarà.

Questo ha indubbiamente creato un vespaio. Può esserci stato un malinteso tra le parti, ma le parole sono state dette, quindi quella di Commisso è stata sicuramente una frase infelice, se non che anche un po’ ingenua.

Commisso, oltretutto, non ha nemmeno voluto rispondere alla domanda se potrebbe cedere la società qualora non riuscisse a costruire il nuovo stadio, a Firenze o dintorni. Questo è il nuovo business dei proprietari che arrivano da oltreoceano, e non solo, ma la mancata risposta mette un po’ di ansia, perché i Della Valle ci hanno provato per anni e poi hanno lasciato quando hanno capito che c’era troppa burocrazia da scavalcare.

Commisso è arrivato con la ferma volontà di provarci lui stesso. Ora c’è anche da domandarsi, ma quand’è che qualche presidente prenderà una squadra di calcio per renderla vincente e soprattutto bella da vedere giocare? Un tempo gli stadi erano dei comuni adesso per essere una società moderna bisogna avere lo stadio di proprietà, con annessi negozi, ristoranti, e via di questo passo, per potersi autofinanziare. Come in Inghilterra, d’altronde.

È anche giusto visti i costi che ha il calcio, però la squadra dovrebbe essere al primo posto, invece ormai è solo più un dettaglio. Bisogna vincere per vendere, non per far divertire la gente. E se non sei d’accordo arrivano pure le epurazioni. Gli arbitri per quanto riguarda i cartellini rossi o gialli che siano, saranno solo più dei dilettanti.

Marina Beccuti