È notizia di oggi che un calciatore del Torino è positivo al coronavirus. La comunicazione è arrivata proprio dal club granata.

Dal tweet della società piemontese emerge che il calciatore positivo, seppur asintomatico, rimarrà in quarantena. Secondo le regole applicate fino ad adesso per quanto riguarda i casi di coronavirus, in caso di nuove insorgenze della patologia, le squadre dovrebbero essere messe in quarantena. Se il calciatore in questione non ha avuto contatti con i compagni nell’ultimo periodo, non sarà necessario mettere la squadra in quarantena.

Il problema oggettivo sorge quando viene riscontrato un caso di calciatore affetto da coronavirus quando entra in contatto con i compagni. Se alla ripresa degli allenamenti di squadra, un calciatore risultasse positivo e quindi andrebbe in quaranetena assieme ai compagni di squadra, quella squadra come terminerebbe il campionato? Dovrebbe giocare la Primavera? Non avrebbe alcun senso.

La Bundesliga ripartirà a metà mese. I vertici della Lega tedesca hanno affermato che una squadra dovrebbe continuare il campionato anche in caso di positività di un calciatore. Non si può banalizzare il discorso del “primo contagiato” come se nulla fosse. Inoltre, il tessuto civile, anagrafico, economico, sanitario della Germania non può essere messo a confronto con quello nostrano. La risposta da parte del Paese teutonico, che ha maggiori risorse, sarebbe più semplice. Gary Lineker ha affermato che i test in Germania sono molto più avanzati rispetto al resto dell’Europa, ma non c’è garanzia che non ci siano contagi.

E il discorso della squadra contagiata si applicherebbe chiaramente ai tedeschi. Riprendere il campionato con una squadra contagiata lo falserebbe irrimediabilmente. Non avendo, appunto, a disposizione le risorse della Germania, in Italia la gestione sarebbe ancora più difficoltosa.

Gli stessi medici sono stati molto scettici sul protocollo FIGC. Il Governo magari potrà dare anche il via libera agli allenamenti, ma il rischio che sia il coronavirus a mettere fine a ogni ostilità è altissimo. Come spiegato in precedenza, l’unica possibilità che la Serie A vada avanti è che il coronavirus dia tregua e non ci siano contatti se e quando verranno ripresi gli allenamenti di gruppo.