Il Milan non segna da ben 405 minuti in campionato, inclusi quelli di recupero. I rossoneri sono stati senza gol contro Torino, Bologna, Fiorentina e Frosinone. La più grande “sterilità” dal 1984. Da un lato c’è da dire che gli attaccanti sono stati serviti poco e male, ma dall’altro lato questi ultimi hanno sfruttato male le poche occasioni avute. Grave l’errore di Higuain nel finale, con il Pipita che ha messo proprio male il corpo, a dimostrazione che il suo problema è principalmente di testa oltre che fisico.

Il Frosinone ha giocato la partita difensiva del Dudelange, provando a sfruttare le occasioni, ma il calcio italiano è sicuramente più organizzato. Dino Toppmoller del Dudelange è figlio d’arte, è un tecnico propositivo, ma in serie A l’organizzazione tattica è diversa. Tra il Frosinone e il Milan c’è ovviamente una differenza tecnica nettissima, ma quando un avversario si chiude per tutto il match e lo fa in maniera organizzata, se non sfrutti le occasioni che ti lascia e se non sei veloce, poi il pareggio è dietro l’angolo. Sia chiaro, il Milan ha avuto 4-5 occasioni molto nette ma, a prescindere dalla sfortuna, c’è stata poca precisione. Sarà che Gattuso non è un drago nella fase offensiva, ma non capiamo come i rossoneri abbiano sbagliato due gol fatti.

Il Frosinone aveva subito tanti gol anche in casa, ma evidentemente il cambio in panchina ha dato fiducia ai giocatori. Quando arriva poi una big come il Milan le motivazioni arrivano da sole. Ricordiamo che i ciociari avevano portato sullo 0-0 anche la Juve fino a 10 minuti dal termine, poi ci fu il colpo di Cristiano Ronaldo.

Venendo al discorso del VAR, ribadiamo la nostra opinione: ben venga! In diretta non avevamo capito se vi fosse stato o meno un intervento falloso su Calhanoglu, poi il VAR ha ravvisato che il turco era stato strattonato. Gioia del gol spezzata? D’accordo, ma se l’azione parte da un’irregolarità è sacrosanto intervenire.