L’Italia ai piedi di un immarcabile Chiesa e del “pivot” Scamacca

Magari per critica e addetti ai lavori è normale contenere l’entusiasmo per la vittoria dell’Italia al debutto Europeo. Del resto, l’Albania è un avversario senza grande tradizione calcistica. Nondimeno, per gli Azzurri, l’inizio della rassegna continentale ha permesso di mettere in mostra un collettivo brillante ed efficace, accompagnato da almeno un paio di individualità di spessore. In effetti, Federico Chiesa e Gianluca Scamacca hanno ispirato la Nazionale. A modo loro, entrambi uomini copertina, in grado di fare saltare il banco della difesa albanese. Con giocate sontuose o tatticamente efficacissime.

Lo juventino ha arricchito la sua prestazione anche con il premio destinato al “man of the match”, al secolo il migliore in campo, mostrando capacità di dialogare nello stretto, dopo essersi isolato in ampiezza. Una situazione che ha messo spesso in apprensione le linee strette e corte della squadra di Sylvinho. Spingendolo ad abbassare ancor di più il baricentro, per assorbire l’incontenibile elettricità del figlio d’arte in fascia, al punto da assumere un atteggiamento palesemente rinunciatario.

Il centravanti dell’Atalanta, invece, pur se marcato a tratti egregiamente dal compagno in nerazzurro Djmsiti, è stato comunque abile a condizionare la manovra offensiva. Perché, all’interno di un sistema assai fluido, l’indole decisamente verticale voluta da Spalletti gli affida il compito di aprire spazi preziosissimi. Sfruttandone proprio le doti associative e quell’approccio tipico del “pivot”, ovvero quei movimenti incontro, che cuciono il gioco. E favoriscono poi gli inserimenti senza palla di Barella. Nonché di occupare razionalmente le zone intermedie (i cosiddetti “half spaces”), grazie ali strappi di Frattesi ed i guizzi di Pellegrini.

Insomma, l’Italia sembra aver lanciato segnali confortanti, all’esordio. Da confermare, tuttavia, al cospetto della Spagna, una delle favorite alla vittoria finale. Nient’affatto campata in aria la sensazione che le “Furie Rosse” abbiano perso molte delle loro certezze, osservando un purosangue del calibro di Chiesa esprimersi ai medesi livelli (altissimi…) dello scorso Europeo. Sperando che Scamacca si sblocchi sotto rete, piuttosto che limitarsi a fare da regista offensivo.  

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