Oggi, 17 giugno 2024, ricorre un anniversario che nessun tifoso romanista potrà mai dimenticare: 23 anni fa, in un Olimpico gremito e in delirio, la Roma di Fabio Capello conquistava il suo terzo scudetto. Un trionfo atteso per ben 18 anni, che sanciva il ritorno della Lupa sul tetto d’Italia.
Chi c’era quel giorno ricorda l’emozione incontenibile, il boato assordante che accolse i gol di Totti, Montella e Batistuta, l’invasione di campo finale, un tripudio di bandiere e sciarpe giallorosse. Era l’apoteosi di una stagione dominata, condotta in testa fin dalle prime giornate, un campionato stravinto grazie a una squadra perfetta, un mix di talento, esperienza e fame di vittoria.
Quello scudetto, il primo del nuovo millennio, rappresentò un punto di svolta per la Roma e regalò ai tifosi un’emozione indimenticabile, un ricordo indelebile che ancora oggi fa battere forte il cuore di ogni romanista.
Negli anni successivi la Roma ha vissuto altri momenti di gloria, ma quel 17 giugno 2001 resterà per sempre scolpito nella memoria collettiva come una data storica, il giorno in cui la città eterna si tinse di giallorosso per celebrare la sua squadra del cuore. Un’emozione che il tempo non ha scalfito, un ricordo che continua a vivere nei cuori di chi ha avuto la fortuna di esserci, e di chi, pur non essendo nato allora, ha imparato ad amare quei colori e quella storia.
Il calcio è la mia passione in ogni sua sfaccettatura: ho giocato tanto, ho allenato altrettanto e adesso mi piace raccontarlo.
