Da tempo la Salernitana è in fondo alla classifica e ogni partita che passa il suo campionato sembra complicarsi. Le contromisure adottate finora dal club campano non hanno dato risultati visibili. All’inizio di ottobre è stato cambiato l’allenatore: Paulo Sousa, che aveva affrontato la stagione con la testa altrove (è noto che si è incontrato con De Laurentiis quando quest’ultimo ha dovuto scegliere il sostituto di Spalletti sulla panchina del Napoli), è stato sostituito da Filippo Inzaghi. Tuttavia, questa rivoluzione tecnica non ha portato a molto, con una sola vittoria e molte altre occasioni perse in due mesi.

Tuttavia, le origini delle difficoltà del “Cavalluccio Marino” sono da ricercare altrove, nel mercato estivo dei trasferimenti. È stata una sessione in cui i campani hanno perso due giocatori esperti della categoria e di alcune zone della classifica, ovvero Luigi Sepe e Federico Bonazzoli (ceduti in prestito rispettivamente alla Lazio e all’Hellas Verona, con quest’ultimo che aveva una clausola di recompra), mentre hanno aggiunto numerosi profili, tutti caratterizzati da una conoscenza limitata o inesistente della Serie A. Il portiere veterano Benoit Costil avrebbe dovuto affiancare Ochoa per formare un reparto basato sull’esperienza, ma anche lui ha ceduto a qualche errore di troppo.

Alcuni giocatori sono stati considerati buoni da un allenatore ma non da un altro. Ad esempio, Mateusz Legowski sta trovando sotto Inzaghi lo spazio che Sousa non gli aveva concesso, e lo stesso vale per il giovane talento Loum Tchaouna (forse il miglior acquisto col senno di poi). D’altra parte, Jovane Cabral era un giocatore di fiducia di Sousa, ma con Inzaghi, e anche a causa di un infortunio, è stato dimenticato.

Inoltre, sono in difficoltà anche Chukwubuikem Ikwuemesi, l’attaccante su cui Inzaghi sta cercando di fare affidamento (con scarsi risultati), e la meteora Trivante Stewart, che in questi primi mesi in Italia è diventato più un meme che una presenza sul campo di calcio. Sono molti i giocatori arrivati a Salerno che non sono riusciti a incidere e i riflettori sono caduti direttamente sul direttore sportivo, Morgan De Sanctis, per una buona ragione.

In una recente intervista, De Sanctis si è assunto la responsabilità della decisione di trattenere Sousa a giugno e di ignorare il desiderio di Dia di andarsene. Tuttavia, questa ammissione di colpa non ha cambiato l’opinione di una tifoseria che ora chiede al presidente Iervolino di licenziarlo.

Inzaghi si trova in una posizione precaria in questa stagione, visto che la dirigenza tecnica della Salernitana sta vivendo un momento di instabilità.