Uno degli acquisti più affascinanti della prima parte del mercato di Serie è quello effettuato dal Pisa, che ha prelevato Alessandro Arena dal Gubbio. L’ala destra classe 2000 è reduce da una stagione in cui ha siglato 10 gol e 9 assist in Lega Pro, pur saltando i playoff per un problema fisico che gli ha impedito di incidere ulteriormente. Con la crescita avuta sotto la gestione di mister Piero Braglia, il ragazzo di Marina di Ragusa ha completato un percorso di crescita strabiliante fatto di gavetta. Nessun settore giovanile in una squadra di massima serie alle spalle, col Catania invece si è fermato all’Under 19. Poi prestiti al Marina di Ragusa, all’Acireale e all’FC Messina. Serie D nella sua regione ad alti livelli, prima di farsi notare dalla compagine umbra che coraggiosamente ha scommesso su di lui facendogli assaggiare la categoria superiore.

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Il suo è stato un cammino graduale, che in tanti sognano e in pochissimi ragazzi riescono a compiere. Non è semplice scalare di due campionati e arrivare in un club che punta dichiaratamente (non necessariamente in una stagione) ad approdare in Serie A. Serve talento, e quello non manca. Ma anche la fortuna di incontrare la persone giuste nei momenti giusti. Mister Braglia per lui è stato un’opportunità, perché ha cucito l’intero gioco della squadra allo scopo di risaltare le sue doti funamboliche mettendo l’imprevedibilità al centro del progetto. Sono queste le sliding doors che cambiano una carriera, e che consentono a chi ha i mezzi di passare da “quello che avrebbe potuto essere” a ciò che concretamente si riesce a dimostrare ogni settimana.