L’Inter di Simone Inzaghi ha avuto la meglio sul Porto nel finale. Abbiamo letto critiche durante e dopo la gara. Critiche nelle quali non ci rivediamo. Purtroppo si giudica troppo spesso in base ai nomi e al bilancio.

Il Porto è una squadra esperta e scafata, organizzatissima tatticamente e abituata a interpretare certe partite. Inoltre il campionato portoghese è molto meno dispendioso fisicamente, il che permette alle compagini di vertice di preparare al meglio le partite di coppa. Gli ospiti hanno interpretato la gara nel migliore dei modi, con una buonissima organizzazione difensiva e si sono resi pericolosi in contropiede.

Simone Inzaghi ha predisposto un’Inter pronta a sfruttare le fasce per mettere palloni in mezzo. Ricerca ossessiva delle due punte. Gioco contraddistinto da pazienza e reiterati tentativi andati a vuoto. Eppure nel finale ha pagato. Il Porto sa difendere basso, sa pressare alto, sa correre bene e ti fa correre a vuoto. Non ha i fenomeni, ragion per cui è battibile. Eppure è necessaria una prestazione tattica non indifferente per avere la meglio dei Dragões.

Mentiremmo se affermassimo che l’Inter è stata perfetta. Dopo un primo tempo ad alto dispendio energetico, i nerazzurri hanno mostrato una fase di stanca nella ripresa. Onana è stato superlativo in due occasioni mentre la squadra ha conservato le energie per il finale. Importantissimo il ruolo dei braccetti, pronti ad andare al cross e a sovrapporsi. Il gol è arrivato da uno splendido traversone dell’interno Nicolò Barella.

L’espulsione di Otavio ha certamente fatto sì che l’Inter potesse guadagnare campo e avere più possibilità di segnare. Gli ospiti si sono gioco forza abbassati, avendo un calciatore in meno nel pressing e nelle ripartenze. La squadra di Inzaghi ha puntato parecchio sulle sovrapposizioni. In primis i braccetti, in secundis gli interni di centrocampo.

L’Inter è una squadra molto forte fisicamente, ma lo è anche il Porto. Quando c’è da portare avanti un attacco con più uomini, Inzaghi può dire di avere a disposizione una tipologia di calciatori ideali. Bene anche la spina dorsale, fondamentale in momenti chiave. Il Porto è una squadra solida, molto difficile da battere se in forma.

Se in forma, i Dragões hanno una retroguardia difficile da scalfire. Inzaghi si è armato di pazienza e la sua scelta di sostituire Skriniar con Dumfries lo ha premiato. Per battere un avversario così organizzato occorrono anche scelte coraggiose. Coraggiose e non eccessivamente temerarie o azzardate. Al ritorno, al Dragão, la squadra di Sérgio Conceição sarà spinta dal proprio pubblico e la butterà sull’intensità. Servirà una gara in stile quella del Camp Nou per poter portare a casa la qualificazione. Una gara nelle corde della miglior Inter…