Dopo il campo infame dell’Olimpico e l’intervista-sfogo a DAZN sfociata in un simbolico “Se Lotito non fa qualcosa si deve trovare un nuovo allenatore”, Maurizio Sarri, allenatore della Lazio, ha rincarato la dose a RSI, la televisione svizzera italiana, denunciando un sistema che rende impossibile l’espressione di un calcio decente. Il tecnico toscano ha attaccato il sistema:

“Il calcio deve essere salvato da se stesso e dalle proprie istituzioni, si sta andando su una strada nella quale è impossibile mostrare bellezza. Dover giocare 60/70 partite all’anno porta i giocatori ad allenarsi di meno e a produrre un gioco meno spettacolare. Siamo in un momento in cui lo sport è diventato business, in cui conta più l’apparenza. È una cosa ridicola”

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Maurizio Sarri, alla Lazio dall’estate 2021 (Foto profilo ufficiale Lazio Twitter)

L’ambizione dell’allenatore della Lazio è ancora altissima, frustrata però da un calendario compresso e l’impossibilità di costruire qualcosa che possa portare a risultati migliori rispetto a quanto riesca a fare:

“Ho giocato una partita dove abbiamo vinto 4-0 in trasferta e sono andato a letto inferocito. Ed è giusto così. Se ti poni un obiettivo troppo semplice, vuol dire che ti accontenti in modo troppo semplice. L’obiettivo deve essere importante, un’utopia che ti obblighi a migliorare ogni giorno. Io sono uno che cerca tutti i giorni di migliorarsi: ho giocato con tutti i moduli, non sono integralista. Se mi chiede una definizione, direi trasformista perché adatto le mie idee ai giocatori che ho a disposizione. Ecco chi è Maurizio Sarri”

Sul fatto che nel calcio girino cifre da capogiro, come del resto in altri ambiti dello spettacolo, rafforza la tesi che il calcio sia diventato uno spettacolo, tanto da preferirgli il ciclismo…

“I soldi che si guadagnano nel calcio sono immorali? Sono immorali come il mondo attuale. Se un attore prende 30 milioni per un film è immorale però poi i guadagni lo giustificano. Lo ritengo ingiusto, ma fa parte del mondo attuale. Champions o Parigi-Roubaix? Tutta la vita il ciclismo, che è uno sport vero. È uno sport duro, grande fatica, occorre una passione veramente feroce. Ho grandissimo rispetto per chi pratica questo sport, e vederlo mi dà grande soddisfazione”

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