Giornata in salsa agrodolce per il Torino che oggi accoglierà il suo nuovo difensore centrale, Perr Schuurs in arrivo dall’Ajax. L’accordo con i Lancieri è stato chiuso da tempo sulla base di 9,5 milioni di euro più 3,5 di bonus. Il profilo del giocatore è quello di un potenziale crack. Cresciuto nel Fortuna Sittard (di cui è stato capitano a soli 17 anni), appena maggiorenne si trasferisce all’Ajax che vince il braccio di ferro con il Liverpool per assicurarsi quello che un certo Klopp aveva soprannominato “the new Virgil Van Dijk”.
Versatile e capace di giocare sia nella difesa a tre che nella difesa a quattro, Schuurs è il giocatore che nello scacchiere di Juric deve sostituire un certo Bremer, compito non facile. Il ventiduenne olandese, più che a Van Dijk assomiglia di più a De Ligt. E’ stato l’erede designato quando il più noto connazionale, capitano dell’Ajax, ha scelto la Juventus. Dopo 93 presenze anche Schuurs ha scelto Torino, preferendo tuttavia la sponda granata e quel tecnico, Juric, capace come pochi di valorizzare chi ha un potenziale da tirare fuori.
Schuurs sì e Miranchuk… no
L’arrivo del tanto agognato difensore centrale, gran prospetto, lenisce il dispiacere per l’infortunio di Miranchuk. Il trequartista russo ha subito fatto vedere di che pasta è fatto contro il Monza, decidendo la disputa con un gol tanto bello quanto fondamentale.
“Gli accertamenti clinici e strumentali cui è stato sottoposto Aleksej Miranchuk hanno evidenziato una lesione tra primo e secondo grado del bicipite femorale della coscia destra. La prognosi verrà definita secondo l’evoluzione dell’infortunio“.
I tempi di recupero stimati per Miranchuk superano dunque i 30-40 giorni. Un verosimile rientro potrebbe avvenire in occasione della gara del 2 ottobre del Torino contro il Napoli. Se Cairo non dovesse intervenire sul mercato, spetterebbe a Radonijc e Vlasic accelerare i tempi di ambientamento per non farlo rimpiangere. In teoria c’è anche Lukic ma, nonostante sia tornato ad allenarsi dopo l’ammutinamento pre-Monza, la sua situazione in casa granata è tutt’altro che stabile.
Il calcio è la mia passione in ogni sua sfaccettatura: ho giocato tanto, ho allenato altrettanto e adesso mi piace raccontarlo.
