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Cristiano Ronaldo non ha di certo passato un’estate tranquilla. Le voci sul conto del fenomeno di Funchal hanno colpito e ferito uno dei giocatori più forti del mondo che, forse, non vuole arrendersi all’idea di essere diventato improvvisamente “vecchio”. CR7 si sente un ragazzino e pretende di essere trattato come tale: a Manchester o in qualsiasi altro posto. Per lui non esiste essere messo in disparte perché conosce il suo corpo e sa, ne è convinto, di poter dare ancora tanto al calcio che conta.

L’estate è stata bollente per lui e gli “spifferi” sul suo futuro, sul suo malessere a Manchester, sulle sue richieste di trasferimento e sul rapporto non proprio cristallino con Ten Hag hanno infastidito non poco quello che fino a qualche mese fa sembrava essere un cyborg inscalfibile dalla critica, mentalmente troppo forte per accusare colpi. La sua incapacità di rispondere sul campo ha acuito la frustrazione e ha alimentato chissà quali verità e chissà quante leggende.

Di vero c’è che quello che si vede in televisione e quello che difficilmente è confutabile. Un Ronaldo insofferente, poco incline a fare gruppo, che abbandona lo stadio prima del termine della gara e che vive da separato in casa in quello che, nel suo periodo d’oro, era il suo regno. Una fitta cortina si è alzata intorno al suo nome, al suo futuro e ai suoi atteggiamenti, che molti definiscono da prima donna nonostante i tempi migliori, forse, siano ormai alle spalle.

Ronaldo e lo sfogo sui social “Un paio di settimane e saprete tutto”

“Saprete la verità in un paio di settimane, quando rilascerò un’intervista. I media stanno mentendo. Ho una raccolta a casa e delle 100 news uscite solo 5 sono vere. Seguite questo consiglio”

Lo sfogo affidato ai social di Ronaldo è di quelli che fanno riflettere. Da una parte il suo nome è sempre e comunque sulla bocca di tutti e il suo arrivo in qualsiasi piazza, in primis lo Sporting Lisbona, farebbe impazzire i tifosi a prescindere dall’età. Dall’altra che il silenzio alimenta leggende e che due settimane sono troppe perché a quelle già dette, se ne accumuleranno altre.

Dimenticavamo la terza: Ronaldo non è più un cyborg, non ha più quello scudo che lo difende dalle illazioni e anche lui subisce l’onda d’urto dei media, tanto da dover promettere un’intervista per dire la “sua” verità.

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