E’ una Lazio pesantemente ridimensionata quella che è uscita da San Siro contro il Milan. I biancocelesti non hanno saputo reagire in nessuna maniera alle offensive dei rossoneri e sono stati surclassati nel gioco, nel palleggio e nella tattica. Il 4-0 ha evidenziato tutte le lacune difensive della Lazio: poco pressing, poco adattamento e soprattutto mancano figure di riferimento. Se manca Acerbi contro le big, la squadra sembra poco lucida e di sicuro Patric non può essere il centrale di riferimento. L’addio alla Coppa Italia per un certo punto di vista non è un elevato danno, ma da adesso in poi bisognerà giocare come a Firenze se si vorrà entrare in Europa League.

Ai microfoni di Sport Mediaset, come ha anche riportato il Corriere dello Sport, Maurizio Sarri è apparso demoralizzato dopo la pesante sconfitta: “eravamo spenti, spero il problema sia stato solo fisico. Se fosse mentale mi preoccupa. Venivamo da un periodo di buone prestazioni, invece stasera siamo tornati ai vecchi livelli. Alti e bassi negli ultimi due mesi non c’erano più stati. A Milano puoi perdere contro il Milan, ma mi aspettavo una prestazione diversa, vedevo una squadra brillante. C’è dell’amaro in bocca. Coppa Italia antisportiva? Non mi piace il format, ma non c’entra nulla con la partita. La Coppa Nazionale più venduta al mondo è l’FA Cup, in cui giocano tutte le squadre con un sorteggio fatto in diretta televisiva. La prima gioca in casa, la seconda fuori e ti può toccare chiunque. Così c’è un fascino diverso. Invece questa sembra una manifestazione per convogliare certe squadre in una direzione. Il mio calcio? Non si possono clonare i giocatori e far giocare tutte allo stesso modo. Questa squadra è diversa dal mio Napoli, che a livello di palleggio aveva qualità superiori. Noi però non siamo quelli di stasera, siamo tornati all’antico difetto”.