Il termine Piolismo è stato coniato da quando il Milan è tornato ad essere una realtà consolidata nel panorama italiano. I rossoneri hanno chiuso la scorsa stagione meritatamente in Champions. Quest’anno sono in testa assieme al Napoli, squadra con cui presumibilmente si giocheranno lo scudetto.

C’è un’azione in Roma-Milan, evidenziata dall’utente Marco Kappa, in cui emerge l’essenza del Piolismo.

Non solo in questa occasione, Kessié funge da regista arretrato, dietro ai difensori che impostano. Questi ultimi sono in posizione di “braccetti”. Il regista si mette tra le linee per cercare uno spazio per impostare. Il terzino sinistro è larghissimo sulla stessa linea degli attaccanti. L’esterno destro funge da ala nella posizione del terzino alto.

Ma la cosa straordinaria è data dal terzino destro che è sulla linea degli attaccanti e dal centrocampista offensivo anche lui in avanti. Le opzioni di passaggio sono tante. Basti pensare che Theo è completamente libero e Bennacer si smarca tra le linee.

La corsa di Calabria verso il centro è mirata a portare via un uomo. Il novero di soluzioni possibili per la giocata è elevatissimo. Sono disposizioni di costruzione che si vedono in Nagelsmann o Guardiola. I calciatori sono sicuri dei propri mezzi e anche temerari.

Qualcuno obietterà, non a torto, affermando che il Milan di Pioli ha maggiore qualità rispetto a quello di Gattuso. Osservazione ovvia, ma il tecnico parmense è stato straordinario nel valorizzare questi ragazzi. Un po’ tutti i giovani avevano un certo potenziale. In pochissimi avrebbero scommesso su Calabria e Kjaer. Il danese ha 32 anni e l’italiano aveva fatto fatica negli scorsi anni. Infine, in questo sistema di gioco Kessié è tutt’altro calciatore. Nelle sue prime gare al Milan, l’ivoriano era generoso ma indisciplinato. Con Pioli è diventato un fattore assoluto nonché una certezza anche a livello tattico.