Giorgio Chiellini i bomber di solito li ferma con le buone o con le cattive e domani ne faranno le spese quasi sicuramente uno tra Caputo e Quagliarella. È rude, ostico, un difensore vecchie maniere che gioca partite nelle partite contro gli attaccanti, e spesso le vince.

Il capitano dell’Italia non ha mai avuto una particolare predilezione per la fase offensiva. Se necessario, a fine partita, è salito spesso a dar man forte all’attacco ma non è di certo tra quei difensori che uno prenderebbe al fantacalcio, di quelli con il “vizietto del gol” per intenderci.

Domani, tuttavia, c’è la Samp in casa e il discorso cambia. Quando Chiellini vede blucerchiato, chissà per quale mistero del calcio, segna spesso: di testa, di piede e con una frequenza inusuale per le sue medie realizzative.

Le “regole d’attrazione” che portano un giocatore a giocare meglio contro una data squadra nonostante nel tempo questa cambi interpreti, giocatori e allenatori, è uno dei più grandi misteri del calcio. Ci sono giocatori capaci di passare nell’anonimato 36 partite su 38 e di esaltarsi nelle uniche due volte in cui incrociano “quella” squadra.

L’anonimato non è il caso di Chiellini, che il lavoro suo lo fa benissimo a prescindere dai gol e, al netto dalla fede calcistica di ognuno di noi, gli va riconosciuta una qualità superiore a livello difensivo della quale ha beneficiato in toto l’Italia campione d’Europa, di cui è stato capitano e leader.

Le sue qualità difensive saranno sempre a disposizione della squadra in cui gioca, di club o della Nazionale, ma se volete su un marcatore insolito per la partita tra Juventus e Sampdoria di domani, puntate su Giorgio che chissà perché, quando trova la Sampdoria, diventa molto pericoloso anche in fase realizzativa.