Spesso sentiamo screditare una competizione europea che negli anni può vantare di un livello in continua crescita. Unai Emery, neocampione con il Villarreal, è l’unico ad averne vinte quattro. Quattro “Portaombrelli” per l’appunto, che tali forse non sono. Analizziamo tutte le sue imprese.

La trionfale esperienza e Siviglia e il record battuto

Dopo tre anni di esordio nella Liga con il Valencia (dove raggiunse anche una semifinale di Europa League e di Copa Del Rey) e meno di un anno all’estero con lo Spartak Mosca, Unai Emery approda al Siviglia nella stagione 2013/2014. Sostituirà José Miguel Gonzàlez, firmando un contratto per un anno. Dopo una stagione tutto sommato buona nella Liga vince la sua prima Europa League ai rigori, il 14 maggio 2014 contro il Benfica. La finale, giocata a Torino, è terminata 0-0 dopo 120′ ricchi di emozioni. Gli errori di Cardozo e Rodrigo saranno decisivi per il risultato finale (4-2 d.c.r.), mentre di Kevin Gameiro fu il rigore decisivo per la vittoria della sua squadra.

La stessa coppa verrà vinta nella stagione successiva, quando gli andalusi battono per tre a due un Dnipro in cerca della prima vittoria europea. La partita, disputata a Varsavia, risulta ancor più spettacolare della precedente finale, con il primo tempo che termina addirittura per 2-2. Il Dnipro passa clamorosamente in vantaggio dopo sette minuti con Kalinic, ma Krychowiak prima e Carlos Bacca poi ribaltano il risultato in meno di tre minuti (rispettivamente al 28′ e 31′). Prima del duplice fischio dell’arbitro gli ucraini riusciranno a trovare il pareggio dimostrando una grandissima tempra mentale, al 44′ con Rotan. Il risultato finale verrà decretato da un secondo gol del colombiano Bacca al settantatreesimo minuto. 3-2 Siviglia e Emery che entra di diritto nella storia del Club dopo appena due anni.

A completare lo storico filotto sarà la finale della settima edizione dell’Europa League, Liverpool-Siviglia. La partita visse due sostanziali periodi divisi dall’intervallo. Il primo, che ha visto il Liverpool dominare e marcare il gol del vantaggio con Sturridge; e quello dei secondi quarantacinque, dove gli spagnoli hanno preso le redini della partita recuperando per 3-1 un match in discesa. Sarà sempre l’uomo-finale Gameiro a pareggiare i conti e dare il via alle danze al 46′, poi due volte Coke in sei minuti a chiudere i conti. Il Liverpool, per la prima volta sconfitto dopo tre finali disputate in Europa League, ha infranto un primato in negativo. Come la Fiorentina, l’Amburgo e l’Arsenal il Club di Anfield sarà infatti una delle poche squadre ad aver perso almeno una finale in ciascuna delle competizioni confederali stagionali.

Unai Emery, dal canto suo, poteva ritenersi più soddisfatto avendo raggiunto Trapattoni quanto a numero di Coppa UEFA/Europa League vinte. Dopo appena otto anni sulle panchine è un traguardo niente male. Con la quarta Europa League vinta ieri sera diventa l’allenatore che ne ha vinte di più nella storia, comprese le Coppe UEFA.

Le altre esperienze

Oltre alla brevissima finestra russa con lo Spartak Mosca, durata non più di pochi mesi, Unai Emery ha vissuto altri periodi extraeuropei. A partire dall’esperienza francese con il PSG, con il quale ha conquistato dal 2016 al 2018 un campionato, due Coppe di Francia, due Coppe di Lega e due Supercoppe. In Europa non rispetterà le alte aspettative, venendo eliminato da Barcellona e Real Madrid, fermandosi sempre agli ottavi.

Un secondo e decisamente meno trionfale periodo sarà quello con l’Arsenal. Arrivato nel maggio del 2018 riuscirà appena ad arrivare quinto, mancando la qualificazione in Champions ma migliorando il sesto posto dell’anno precedente. In Europa League invece i Gunners arriveranno in finale, venendo battuti 4-1 nel derby contro il Chelsea. Unai Emery verrà esonerato nel novembre del 2019 dopo una sconfitta per 2-1 contro l’Eintracht Francoforte e un ottavo posto in campionato.

Del Villarreal diventerà invece l’allenatore nel luglio del 2020, e il resto è una storia già scritta. Che sia il momento per l’allenatore spagnolo di fare il definitivo salto di qualità? Questo sarà solo il tempo a suggerirlo, intanto Unai può godersi l’apoteosi a Castellòn, dove ha fatto vincere la prima coppa che conta veramente al Villarreal. Alla faccia di chi la chiama ancora “Portaombrelli”.

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