Le pagelle della Juventus del giorno dopo di Marco Edoardo Sanfelici

SZCZESNY 6 Niente di particolarmente impegnativo, ma l’unica volta che non scatta il filtro davanti ed i compagni lasciano il fraseggio ai neroverdi, la palla va in porta senza colpa. E’ il destino di Wojciech, mai un tiro ed al primo becca. Qualche altra parata bassa di ordinaria amministrazione.


DANILO 7 Ha davanti a sé dei brutti clienti: Caputo, Traorè, Djuricic e Kiriakopuolos in proiezione. Non fa una piega e li rintuzza tutti con calma e senso della posizione. Gioca pulito da brasiliano e non incorre alle maniere forti. E’ diffidato e fa bene. Brutta notizia per l’Inter, dato che a San Siro ci sarà. Da un po’ di tempo non disdegna gli sganciamenti e su uno di questi la dea Eupalla lo premia con un gran gol di destro in diagonale da fuori area nell’angolino più lontano. Se ci prende gusto, la sua rasoiata dal limite può diventare un’arma in più contro le difese arroccate. Si produce in un lancio a servire CR7 per chiudere la gara, da far rivedere tutta la settimana a Bonucci.


DEMIRAL 6 Finchè il suo compagno di merende nonché capitano regge, la prestazione del turco si assesta su una valida opposizione alle folate emiliane. A poco a poco la diga cede proprio quando sarebbe il caso di andare a portare la palla nel campo avversario. E’ tanto efficace su Caputo, quanto annaspante su Defrel e gli inserimenti di Traorè. Stringe i denti, ma la condizione è approssimativa.


BONUCCI 5,5 Domanda: la attuale condizione è momentanea o definitiva? Perchè qui si apre un contenzioso mica da ridere. Bonny ha smarrito l’impronta di ultimo baluardo e spesso si aggrappa al mestiere più che alla freschezza fisica. Sulla rete di Defrel dimostra tutti i limiti che l’hanno sempre accompagnato, ma amplificati all’eccesso. L’attaccante lo brucia in velocità e… palla al centro. Urge tanto riposo e schiarita di idee.

CHIESA 5,5 Non solo per colpa sua anzi, soprattutto a causa di Obiang che scambia la sua caviglia per un bersaglio da tiro a segno, Federico resta di molto limitato. Specie nel 2° tempo si evidenzia la difficoltà di partire in velocità. Peccato perché era partito bene ed in una frazione di gioco stratattica e passata ad annullare gli avversari più che tentare di far male, è uno di quelli che meno demerita. (BERNARDESCHI S.V. Un uomo per tutti i finali, ma proprio quelli con la scritta “Fine”)


ARTHUR 5 Ora ce n’è la certezza: prima di entrare, negli spogliatoi gli somministrano ingenti dosi di camomilla. Non si spiega altrimenti la sonnolenza che emana dai suoi tocchi, che solo gli ideologi del “Arthur amore mio”, possono definire sontuosi. La manovra juventina è già poco veloce di suo, ma se in campo ci va questo esempio di ragionatore di concetti a…tappe, essa si ispira all’andamento lento di Tullio De Piscopo. “Eh, ma non perde mai il pallone…” Ci mancherebbe anche che lo perdesse.

BENTANCUR 5 E’ come le corse dei cavalli: a handicap. Non per lui, ma per la squadra. Timbra sistematicamente il cartellino giallo e subito dopo rischia per il secondo. E’ lento come qualunque centrocampista latino americano e qualche volta anche di più. Sarà la presenza di Arthur, ma non azzecca una trama interessante che una. (RABIOT 6,5 Pirlo ci ha rimesso dei punti per non sostituire in tempo qualche giocatore a rischio espulsione, ma ha imparato sulla sua pelle. Toglie un Bentancur impresentabile con una delle migliori versioni del francesino con chifon. Adrien entra bene in campo e si fa subito notare per come cuce la trama e per come va al recupero con puntiglio. Il centrocampo della Juventus trae giovamento dal cambio, per carità nulla di esaltante, ma almeno i battiti cardiaci ritornano entro valori accettabili. Lavora molto al limite dell’area del Sassuolo per scardinare la barriera alzata dagli uomini di De Zerbi e cerca anche l’imbucata propizia senza successo. Si apprezza la caparbietà e la continuità calate in campo. A Milano verranno utili.)


FRABOTTA 6,5 Il ragazzino cresce e si amalgama con il resto della truppa, senza soverchie sbavature. Sorvoliamo su giocate non proprio edificanti, riscattate dal cross basso che serve a Ramsey la palla del vantaggio definitivo, frutto di profusioni esagerate di sudore e lacrime. Non è vietato affermare che da stasera la sua presenza in campo ha un senso, anche perché sta bene pure a castagna da fuori area.


McKENNIE 6 Per quel poco che è stato in campo. Posizione interessante da trequartista, invocata da me nella trasmissione di PERSEMPREJUVE solo l’altroieri (la registrazione è a disposizione di chiunque). Servizio al buio a Frabotta che molla un tiro terra-aria appena toccato da Consigli sopra la traversa. Poi il buio lo assale e la sua partita finisce quando stava decollando. Si spera che non sia nulla di grave, perché la Juventus non può fare a meno dei lui (RAMSEY 6,5 Ha il grande merito di sbloccare la battaglia in modo definitivo, oltre a fare per tutto il tempo da raccordo tra l’impostazione e la rifinitura della manovra. Il suo è un apporto concreto, finalmente concreto, come di chi abbia parcheggiato le babbucce da casa e si sia infilato gli scarponi da lavoro. Al secondo tentativo butta la palla in rete per tre punti strappati con le unghie di fronte ad un Sassuolo che gioca meglio in 10 che in 11) (MORATA S.V. Entra per riassaporare il profumo dell’erba e per rilevare un Ramsey esausto).


DYBALA 6 La Joya degli ultimi tempi, volenteroso ma leggero, traccheggiante ma contenuto. E’ il meno adatto a pressare sulle avanzate degli emiliani, ma il convento passa solo lui e quindi si mette a fare di necessità poca virtù. Poi arriva il solito intervento assassino, uno dei tanti che l’impareggiabile Massa permette per tutta la partita ed ora il popolo juventino è in piena apprensione. Ho però una impressione che mi viene dal cuore: col cambio con Kulusevski la Juve ci ha guadagnato e se qualcuno non è d’accordo, affari suoi (KULUSEVSKI 6,5 Con lui dentro il campo l’incidenza degli attacchi bianconeri lievita e solo qualche casuale rimpallo o qualche incocciata di gamba sul pallone, entro un’area in piena trasgressione del distanziamento sociale, non esalta le giocate dello svedese. A lungo andare la difesa avversaria traballa e poi crolla, avendo in Kulu uno dei grimaldelli a miglior servizio. Sta crescendo di partita in partita.)

CRISTIANO RONALDO 5,5 Sono combattuto tra la sufficienza e la non sufficienza. Opto per la seconda perché complessivamente la prestazione di CR7 non è superiore a quella di tre giorni fa contro il Milan e se è vero che sigla il gol della tranquillità, manca il più facile tap-in a distanza ravvicinata dal portiere con un tiro che Consigli blocca a terra con relativa semplicità. Paradossalmente è più utile sul velo che smarca Frabotta per il cross a Ramsey per il 2 a 1, della serie se non tocca la palla fa meglio. E’ un periodo così così. Si spera che esploda al Meazza, in una delle sfide che lo esaltano.


PIRLO 6,5 Mette in campo una formazione equilibrata e con un senso tattico preciso. Contro una delle squadre più rognose da incontrare in campionato, potenzia la terra di mezzo in fatto di interdizione e si tiene la carta Rabiot come jolly da calare alla bisogna. L’infortunio a McKennie costringe il mister a ritornare ad una tattica molto simile a quella contrapposta ai rossoneri milanesi, anche se la spinta appare più macchinosa e carente per una lentezza cronica nello sviluppo verticale. Provvidenziali le entrate di Rabiot, di Kulusevski e di Ramsey, che scrollano di dosso alla squadra tutte le ragnatele che il centrocampo neroverde aveva fino ad allora tessuto con pazienza. Il rosso a Obiang dà una mano fino ad un certo punto, dato che il Sassuolo non tradisce mai di accusare l’inferiorità numerica, ma se la rete che riporta in vantaggio è di un panchinaro, è segno che i cambi sono diventati importanti. I fuoriclasse imparano in fretta e Pirlo è un fuoriclasse, non più apprendista stregone, ma tecnico a tutti gli effetti. Ora testa all’Inter e se contro il Genoa in Coppa Italia entreranno le seconde linee, avrà nessuna importanza.

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