Erling Haaland è il nuovo Golden Boy del 2020: il gigante norvegese, figlio d’arte (il padre Alfie ha giocato in Inghilterra), ha dominato la classifica arrivando davanti ad Ansu Fati, giovane stella del Barcellona.

Nessun norvegese, ma neanche un giocatore di altra nazionalità scandinava, si era mai avvicinato a questo premio che nel tempo ha sbagliato poche previsioni, premiando sempre giocatori che non hanno tradito le attese: Messi e Rooney tra i primi, Pogba, De Ligt, Isco, Gotze negli ultimi tempi.

L’unico giocatore che non ha tenuto fede alle aspettative, in cotanta bellezza di nomi, è stato proprio l’unico italiano che ha ricevuto questo prestigioso riconoscimento, Mario Balotelli. Super Mario ha comunque avuto una carriera importante, non esprimendosi mai al massimo del suo potenziale.

Haaland è un animale raro, i norvegesi lo definiscono “forte come un orso e potente come un cavallo” e nella loro semplicità di chi di talento ne ha visto pochissimo, hanno dato la descrizione visiva più netta del modo di giocare di questo gigantesco biondo dalla mascella pronunciata e il fisico statuario.

La potenza di Haaland: il suo eccezionale controllo del corpo rende quasi impossibile marcarlo

Il giovane Erling è, proprio per queste caratteristiche, immarcabile.

Per i difensori stargli addosso è come cercare di spostare un frigorifero tanto è potente e padrone del suo corpo: dopo averli sfiancati a sportellate, attacca la profondità con una velocità che, montata su quel corpo, diventa una valanga inarrestabile che spesso e volentieri termina la sua corsa direttamente in rete.

Spesso si ha l’impressione che stia andando a segnare già quando riceve palla, poiché ha così tanto talento innato nel posizionare il corpo tra lui e la porta tagliando fuori il marcatore, che il gol lo costruisce dal controllo del pallone: andare poi a scuotere la rete è solo una formalità.

Nel 2020 tra Borussia Dortmund e Norvegia ha segnato 33 su 34 partite, una media stratosferica (0,91 per partita) se rapportata all’età e al potenziale sconfinato di questo straordinario centravanti: se il premio di Golden Boy ha raramente sbagliato le previsioni, è difficile che Haaland, già nell’olimpo dei migliori centravanti al mondo, possa fare eccezione.