Storia delle firm di Hooligans a Londra

Secondo alcune teorie, la parola Hooligan deriverebbe dal cognome di un malvivente di origini irlandesi. Si chiamava Patrick Hooligan e visse per lungo tempo a Londra. Altri sostengono che il nome derivi da Hooley’s Gang. Quest’ultima era una banda di giovani delinquenti provenienti dal quartiere londinese di Islington, a nord di Londra.

Ci fu anche chi sostenne che il nome Hooligan fosse legato a hooley, ossia ‘festa sregolata’ nel gergo irlandese. Per quanto l’origine del termine avesse relativa importanza, la polizia inglese cercò di capire a cosa fosse ispirato il movimento. Quest’ultimo iniziò a imperversare in Inghilterra tra gli anni sessanta e settanta.

Tifosi
26 Ottobre 1967: la polizia cerca di tenere a bada alcuni tifosi durante un derby tra Millwall e Queens Park Rangers – Photo by Getty Images

Da indagini più accurate emerse che il nome Hooligan comparve nel lontano 8 novembre 1918 sulla prima pagina del Der Tiroler, un giornale di lingua tedesca, pubblicato a Bolzano, nel Nord Italia. L’accezione faceva riferimento a reduci di guerra ungheresi che saccheggiavano e incendiavano villaggi alla fine della Prima guerra mondiale.

La squadra londinese associata al fenomeno degli Hooligans è da sempre il Millwall Football Club. La compagine affonda le sue radici più profonde tra le banchine portuali dell’Isola dei Cani, nella zona Est di Londra.

Oggi cercheremo di approfondire e farvi conoscere quali sono state le firm più violente ed esagitate del panorama calcistico londinese. Firm significa ‘Azienda’. Sì, proprio così: i gruppi organizzati si consideravano delle vere e proprie aziende. Negli anni iniziarono ad identificarsi anche nell’abbigliamento da indossare prima, durante e dopo le partite. Iniziamo dunque il nostro viaggio partendo da South Bermondsey.

Kenilworth Road
Battaglia di Kenilworth Road 1985 – Photo by Daily Mail

La Millwall Bushwackers è stata una delle firm più violente ed esagitate del calcio d’Oltremanica, legata al Millwall Football Club. Nata a cavallo tra gli anni settanta e ottanta da quello che rimaneva della F-troop, la Millwall Bushwackers si rese suo malgrado protagonista dei peggiori atti ed episodi di violenza del calcio inglese.

L’orda di violenza nasce da molto molto lontano, nell’area portuale della Isle of Dogs, Isola dei Cani. La gente del Millwall, abituata a lavorare duro e sporcarsi le mani, si mise di traverso durante il famoso sciopero del 1926. Fu l’inizio della fine, che diede adito all’acerrima rivalità con i vicini di casa del West Ham United.

Come già accennato precedentemente, negli anni gli Hooligans sono stati spesso associati al Millwall. Proprio i supporters dei Lions, nei primi anni in cui il fenomeno prese piede, iniziarono ad avere atteggiamenti anti-sportivi contro arbitri e giocatori avversari. Gli incidenti provocati dalla firm furono diversi, ma l’apice fu raggiunto il 13 Marzo 1985.

Photo by Hooligans.tv

L’Inghilterra si dovette piegare a quella che viene tristemente definita come la “guerra civile di Kenilworth Road”. Si tratta degli spiacevoli fatti avvenuti in seguito a una partita del sesto round di FA Cup tra Luton Town e Millwall. In quell’occasione il terreno di gioco divenne un campo di battaglia.

Quella notte successe davvero di tutto. Il bilancio fu talmente grave che ai tifosi del Millwall furono vietate per i successivi quattro anni
le trasferte contro il Luton Town. Il nome della firm prese ispirazione da un gruppo di guerriglieri che tendeva imboscate nel corso della guerra civile americana.

Furono anni violenti, in cui gli stadi erano trincee e le partite di calcio delle battaglie. Anni in cui spopolò l’invenzione del Millwall Brick, arma improvvisata con carta di giornale, piegata e schiacciata a tal punto da ottenere la stessa consistenza di un bastone.

Dal Millwall al West Ham è un attimo. Eccoci dalle parti di Upton Park per ripercorrere i passi della Inter City Firm, firm legata agli Hammers, che più di tutte volle identificarsi come azienda.

West Ham
Biglietto da visita della Inter City Firm – Photo by Tumblr

La firm si munì addirittura di bigliettini da visita da recapitare ai malcapitati che passavano sotto le grinfie dei componenti del gruppo ed erano reduci da qualche scontro o pestaggio. Il nome del gruppo prende forma col passare degli anni e nasce dall’abitudine che i tifosi del West Ham avevano ormai coltivato nel tempo. Come si può immaginare, questa abitudine era quella di viaggiare su treni interregionali.

Si viaggiava come dei pendolari qualunque, senza maglie o sciarpe che potessero far pensare a tifosi. L’obiettivo era non essere identificati dalla polizia e dai supporters avversari. La rivalità più consumata e acerrima era ovviamente con la firm del Millwall. Furono anni in cui l’East di Londra fu spesso messo a soqquadro più e più volte. Impossibile dimenticare la “Battaglia di Upton Park”.

Tifosi
Polizia che cerca di tenere a bada i tifosi – Photo by Getty Images

La spirale di violenza ritornò nella sua massima espressione quando, nella stagione 2009/2010, il Millwall venne sorteggiato contro il West Ham. L’appuntamento era il secondo turno di Carling Cup. Appena dopo il sorteggio, la polizia prese subito precauzioni. Fu dimezzato il numero di biglietti disponibili per i tifosi del Millwall, che giocava fuori casa.

La sera del 25 agosto 2009 gli scontri iniziarono molto prima della partita. Nello specifico, avvennero fuori dalla stazione della metro di Upton Park, lungo Green Street, lo stradone che portava fino allo stadio del West Ham. La tensione crescente si respirò anche durante la partita, che il direttore di gara interruppe a più riprese per le continue invasioni di campo.

Una serata da incubo, stile anni settanta-ottanta, quando episodi del genere erano all’ordine del giorno.

Chelsea
Chelsea Headhunters – Photo by ChelseaHeadhunters.co.uk

Un’altra firm che ha fatto della violenza il proprio biglietto da visita è legata ai tifosi del Chelsea. Si scrive Headhunters e si traduce ‘I cacciatori di teste’. Per non farsi mancare nulla questa firm stipulò una sorta di amicizia con gli scozzesi del Glasgow Ranger. Ad essi, successivamente si aggiunsero anche alcuni tifosi irlandesi del Linfield.

Tutti e tre i club avevano nel blu il comune denominatore. Oltre ai colori sociali sposavano stesse teorie politiche e modus operandi. Nacquero così i Blues Brothersfirm composta da inglesi, scozzesi e irlandesi. Gli Headhunters venivano tenuti costantemente sotto controllo dalle forze dell’ordine. Queste ultime ne tracciavano i movimenti prima e dopo le partite del Chelsea.

Antonio Marchese