Napoli-Lazio si è conclusa con la vittoria della squadra di Gattuso. La partita alimenta rimpianti per gli azzurri e per i biancocelesti.

Rimpianti Lazio

La Lazio ha perso una partita che contava relativamente poco. L’obiettivo era arrivare al terzo posto o anche al secondo, per quanto possa contare. La Lazio ci ha creduto alla Champions, ha avuto la Dea Eupalla dalla sua parte all’inizio, per poi perdere la buona sorte. Inzaghi (ingiustamente criticato), con un organico da Europa League, ha portato i biancocelesti in Champions. Fatto salvo uno scenario ai limiti dell’impossibile con Roma e Napoli ancora virtualmente in grado di vincere in Europa.

Ogni anno la Lazio viene sottovalutata e nelle griglie viene messa al settimo od ottavo posto. In realtà, ai nastri di partenza, era una squadra che, come rosa globale, era sicuramente da Europa League, ma con velleità di Champions. Abbiamo sempre esortato Inzaghi a fare all-in sul campionato, in modo da concretizzare il sogno Champions. Se come rosa globale la Lazio è dietro almeno quattro rivali, come undici titolare è una squadra fortissima.

Dovendo giocare ogni tre giorni, causa stop forzato, sono emersi i limiti di rosa. Prima della sosta forzata, la Lazio stava andando a cannone. Vero che l’errore clamoroso di Faragò davanti a Strakosha è stato la chiave di volta della stagione. Ad ogni modo la fortuna aiuta gli audaci. E di certo non si può attribuire solo alla buona stella quel percorso straordinario.

La Lazio era arrivata a un punto dalla Juve prima del lockdown. Per vincere lo scudetto sarebbe dovuto girare tutto per il verso giusto, ovvero nessun infortunio. Con una partita a settimana e tutti i calciatori al meglio, la Lazio avrebbe avuto velleità di titolo. Il campionato però si sarebbe chiuso non sotto i 90 punti, visto che le squadre avrebbero potuto preparare al meglio le partite. La Lazio avrebbe vinto lo scudetto? Non ci azzardiamo a fare pronostici, ma sicuramente avrebbe ottenuto un punteggio decisamente maggiore.

Rimpianti Napoli

Come la Lazio possa aver chiuso la stagione con 16 punti di vantaggio sul Napoli è presto spiegato. Gattuso ha rimesso la chiesa al centro del Villaggio, almeno per una sera. Vittoria al di là del risultato, una partita in cui gli azzurri hanno fatto sempre quello che volevano. Anche quando concedevano spazio ai rivali, la cosa sembrava voluta. Il risultato non rende giustizia agli azzurri. La Lazio ha trovato il gol del momentaneo pareggio su un rimpallo. Ed ha avuto una sola altra vera occasione, con un palo subito dopo il secondo vantaggio azzurro. Per il resto poco o nulla.

Questo non va altro che acuire il rammarico per un campionato compromesso all’inizio, e che poi non è stato possibile recuperare. Ma chi sbaglia paga. Ed il Napoli, vecchia gestione, ha sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare. Ed anche qualcosa in più. “A regime”, ovvero con un ambiente compatto e con un mediano in rosa già da agosto, il Napoli sarebbe stato sicuramente in lotta per la Champions.

Resta il rammarico per un campionato in cui il Napoli ha lasciato per strada almeno 20 punti (basti pensare alle allucinanti sconfitte casalinghe con Cagliari, Bologna, Parma, Fiorentina e Lecce). E adesso c’è anche la preoccupazione per Insigne. Ma c’è tempo per questo.

Il Napoli chiude al settimo posto. Il dubbio, che è probabilità, è che se non avesse vinto la Coppa Italia in campionato avrebbe chiuso quinto, ma non lo possiamo sapere. E adesso sotto col Barcellona. Una gara che non è solo uno sfizio. Ma una opportunità. E non è vero che gli azzurri non hanno niente da perdere. Hanno da perdere il passaggio ai quarti, con annessi e connessi. Ma a quella partita mancano 7 giorni.