Lungi dal volerci ergere a virologi, abbiamo provato ad analizzare le dichiarazioni di Lukaku, basandosi su alcune considerazioni logiche. L’attaccante belga dell’inter ha dichiarato: «Abbiamo avuto una settimana libera a dicembre. Siamo tornati e, giuro, che 23 giocatori su 25 erano malati. Non è uno scherzo», aggiungendo «Abbiamo giocato in casa contro il Cagliari e dopo 25 minuti Skriniar ha dovuto lasciare il campo. Non poteva andare avanti e quasi svenne. Tutti tossivano e avevano la febbre. Durante il riscaldamento anche io sono diventato molto più caldo del solito, non avevo la febbre da anni. Non abbiamo mai fatto test per il Covid-19 in quel momento, quindi non lo sapremo mai con certezza».

L’Inter ha ribattuto a queste parole, parlando di “4 casi di normale influenza”. Non sapremo mai la verità, stante anche l’enorme discrepanza tra i dati forniti dal giocatore e quelli dichiarati dall’Inter. Per quanto riguarda il coronavirus, proviamo a dare una spiegazione basandoci sulle parole dei virologi.

Se i calciatori dell’Inter avessero contratto il Covid-19, si sarebbe diffuso e sarebbero stati contagiati tantissimi altri tesserati nerazzurri, per non parlare poi dei calciatori del Cagliari. Si sarebbe avuto un effetto a catena devastante. Quella partita ha avuto luogo a fine gennaio, mentre il primo caso ufficiale è stato rilevato il 21 febbraio.

Qualcuno sta sostenendo la tesi che il coronavirus sia mutato e questa è l’unica possibilità a sostegno delle dichiarazioni di Lukaku. Pur se la rosa dell’Inter avesse contratto il coronavirus in una forma più lieve, che quindi non ha portato a ricoveri e terapie intensive (abbiamo visto che in terapia intensiva ci sono entrate anche persone sane), perché questo virus non si è diffuso? Come mai non hanno accusato questi sintomi, come detto sopra, anche tesserati nerazzurri, calciatori del Cagliari, rispettive famiglie e molte delle persone in contatto con la rosa nerazzurra?

Prima della pandemia di Covid-19, ci sono stati casi di altre squadre colpite in maniera massiccia dall’influenza. Parliamo dello Sporting  Gijon, a inizio anno, che chiese il rinvio contro il Saragozza. Nello stessissimo periodo, sempre nei primi giorni di gennaio, il Vitoria Setubal di Julio Velazquez, chiese il rinvio del match contro lo Sporting, non ottenendolo, perché buona parte della squadra era influenzata.

In molti collegheranno tutto ciò al coronavirus, affermando che già sarebbe arrivato in Europa a inizio anno, ma anche nel caso dei calciatori di Sporting Gijon e Vitoria Setubal vale il discorso fatto per quelli nerazzurri. Ci sarebbe stato un contagio enorme e diffuso e certamente se ne sarebbe parlato. Stando a quanto affermato dai virologi, tutti concordano sulla contagiosità del virus e in pochi concordano sulla presenza dello stesso già nelle settimane precedenti ai primi casi.

Qualcuno magari controbatterebbe affermando che magari il coronavirus non era così contagioso all’inizio. Tuttavia, se non lo fosse stato non avrebbe contagiato tantissimi giocatori di squadre di calcio. Tutto porta a pensare che si sia trattato di influenze e che il Covid-19 sia sopraggiunto dopo.