Pareggio con l’amaro in bocca, ma il Napoli c’è.

Diciamolo subito, il Napoli avrebbe assolutamente meritato la vittoria. La squadra di Gattuso, dopo aver fatto un primo tempo snervante, nella propria trequarti, nel quale era riuscito a trovare la rete del vantaggio grazie a Mertens (raggiunto Hamsik in vetta alla classifica marcatori All time), si è espresso assai meglio dopo il pari degli spagnoli. La rete subita, ha fatto sì che gli azzurri alzassero il baricentro di almeno venti metri e sono fioccate le azioni. Prima Insigne ha impegna Ter Stegen, pochi minuti dopo Callejon ha fallito la più facile delle occasioni e poi ancora Insigne col classico tiro a giro. Resta l’amaro in bocca per aver subito la rete nell’unica occasione nella quale gli spagnoli hanno centrato la porta, ma si sa, nella vita ci vuole culo ed il Napoli, in questo senso, latita maledettamente.

La prima volta di Gattuso e Setien

Napoli-Barcellona, non era soltanto la prima volta di Messi al San Paolo, non era solamente la prima sfida internazionale tra catalani e partenopei, ma era che la prima volta in Champions per Gattuso e Setien. Subentrati ai tecnici precedenti (Ancelotti e Valverde) si vedono catapultati in una realtà a loro sconosciuta in una gara valevole per gli ottavi di finale, tanta roba.

I due tecnici hanno vissuto la gara in mdi diametralmente opposti, mentre Setien era molto serioso e comunicava spesso col suo vice, Gattuso sembrava un leone in gabbia, ha più volte litigato col quarto uomo, dando a tutti la sensazione di voler scendere nuovamente in campo, chissà cosa avrebbe dato il buon Gennaro per riassaporare l’atmosfera e l’adrenalina del campo in una gara di Champions.

Tra Messi e Maradona, spunta Mertens

Era la gara più attesa di tutte, Messi per la prima volta nel tempio che fu di Maradona. Tutti si aspettavano una grande prova dell’argentino, ma come sempre accade, a spuntarla è il terzo incomodo. Messi soffre quando gioca in Italia, nei nostri stadi va a segno solo dagli undici metri, le marcature italiane sono assai più efficaci di quelle iberiche, ed allora, i riflettori se li prende l’altro.

Al trentesimo del primo tempo sulla ripartenza di Zielisnki, la palla arriva sul destro di Mertens, il tempo di un controllo e poi sono 121, come Marek. Nella ripresa Dries è costretto ad uscire per infortunio (si spera nulla di grave), ma la battaglia personale con messi è assolutamente vinta.

Maksimovic gigante buono…Chi lo avrebbe mai detto?

Alzi la mano chi, soltanto due anni fa, immaginava di vedere Maksimovic titolare nel Napoli contro il Barcellona agli ottavi di Champions. Il Mondo sottosopra. Il difensore serbo, fino ad oggi, non aveva mai convinto nella sua esperienza napoletana, tanto che due anni fa, fu mandato a giocare in Russia, non esattamente uno dei campionati più importanti. Ma Nikola, il gigante buona, non si è abbattuto ed ha aspetto il suo momento.

A dir la verità, quando questa estate il Napoli ha acquistato Manolas, nessuno avrebbe mai pensato che quel momento sarebbe arrivato, in effetti, mettere insieme Manolas e Koulibaly, la miglior espressione del calcio italiano, lasciava presagire l’ennesima stagione da comprimario per il serbo, ed invece. Invece complice l’infortunio di Koulibaly, Maksimovic si è preso i gradi del titolare e se li sta anche meritando. Questa sera ha fornito una prestazione veramente maiuscola, da grande difensore. La sua intesa col greco, migliora di gara in gara ed a questo punto, viene da chiedersi: “Maksimovic-Manalos è la coppia giusta anche per il futuro?”

Josè…Perchè?

Ormai sta diventando una spiacevole abitudine. Vedi il pallone arrivare tra i piedi di Callejon, è solo davanti al portiere, ti alzi dal divano, le braccia sono alzate, un principio di “G” è già venuto fuori dalla tua gola. Ma si ferma li, perché la palla sbatte contro il portiere, quelle mani al cielo vanno nei capelli (per chi ce li ha), gli occhi si chiudono dalla disperazione e quella “G” si trasforma in: “Ma comma a fatt a sbaglià?” mentre cerchi conforto negli occhi di chi ti sta accanto.

Sono lontani i tempi in cui si esultava alle reti dello spagnolo. L’uomo dai quindici goal a stagione, ormai è diventato l’uomo del coito interrotto. Ed è assolutamente un peccato, un peccato perché Callejon ha macchiato una splendida prestazione personale, un peccato perché ha negato la gioia di una vittoria ad un pubblico straordinario e soprattutto perché il Napoli, sarebbe andato a Barcellona con un piccolissimo vantaggio.

Sperare si può, anzi, si deve

La speranza c’è. Il Napoli può davvero sperare nel passaggio del turno. Chiariamo, l’impresa sarebbe titanica, ma il Napoli visto questa sera può. Nella gara di ritorno il Barcellona dovrà fare a meno degli squalificati Vidal e Busquets, assenze che potrebbe avere un peso specifico importante. Gli azzurri arriveranno in catalogna senza nulla da perdere, ed è proprio questa spensieratezza a poter diventare complice del Napoli. Servirà una gara accorta, come quella del primo tempo di stasera, e servirà subito una rete. Ma il solo fatto di essere qui a parlare della possibilità del passaggio del turno contro il Barcellona dopo la gara d’andata è già un successo.

Walter Vitale