Francesco Acerbi è un difensore arrivato troppo tardi ad altissimi livelli. Il difensore milanese aveva fatto molto bene al Chievo, non mantenendo poi le attese al Milan. All’inizio della sua avventura con il Sassuolo gli è stato diagnosticato un tumore al testicolo, ma ha vinto la sua battaglia.

In neroverde ha disputato stagioni ad altissimi livelli, al punto tale che era uno dei migliori difensori in termini di media voto. La Lazio non poteva scegliere centrale migliore, considerato il budget, per sostituire De Vrij, accordatosi con l’Inter. Acerbi ha ripagato l’investimento con grandi prestazioni e si candida a una maglia da titolare per l’Europeo.

La favola di Acerbi va però oltre il terreno da gioco. Lui che ha vissuto sulla pelle certe situazioni non è rimasto indifferente alla visita all’ospedale Bambin Gesù.

Già un paio di mesi fa Acerbi si recò all’ospedale pediatrico romano con la squadra. “Dobbiamo andare, è tardi, sono già tutti sulle navette”. Sollecitato a tornare con la squadra per salire sulla navetta, Acerbi rispose così: “Non mi importa, possono anche andare, io prendo un taxi, ma finché non finisco il giro non me ne vado”.

Acerbi è tornato all’ospedale Bambin Gesù, al reparto di onco-ematologia.

“Grazie Francesco, perché hai mantenuto la promessa di tornare a trovarci, per averci portato anche Marco e per l’affetto e la carica che ci avete trasmesso”. Queste le parole di ringraziamento da parte dell’ospedale. Acerbi aveva promesso di tornarci in quell’ospedale e ha mantenuto la promessa. Tanti personaggi famosi del mondo dello sport, e non solo, promettono ma poi non riescono a mantenere la promessa. Acerbi da quei bambini ci è tornato, ha a cuore le loro storie, avendo vissuto il calvario sulla sua pelle.