La vittoria dell’Inter contro il Lecce con un roboante 4-0 ha diviso la critica. Da un lato ci sono i faciloni che, nonostante l’avversario fosse molto modesto, già parlano di scudetto. Dall’altro lato ci sono invece gli osservatori della realtà che analizzano le cose a 360 gradi.

Con Antonio Conte si volta pagina, in quanto Suning ha puntato a un ulteriore upgrade, senza nulla togliere a Spalletti. Il precampionato ha mostrato tantissime cose interessanti e, fermo restando il livello bassissimo del Lecce, la mano di Conte si sta oggettivamente iniziando a vedere. Il calciomercato 2018 era stato a dir poco pessimo, mentre questo è stato oggettivamente più intelligente e ragionato. Abbiamo promosso il mercato di questa Inter non tanto per i calciatori, ma per la presenza di Antonio Conte.

Conte ha vinto Serie A e Premier al primo colpo, arrivando in due occasioni a stradominare i campionati. Nel 2016-2017 ha vinto in Inghilterra tra lo scetticismo generale, dando le piste a tutti in un campionato difficilissimo. Solo un anno prima aveva invece strabiliato l’Europa, facendo esprimere al massimo tanti giocatori italiani di livello non certo altissimo. La nostra nazionale è uscita solo ai rigori contro la Germania campione del mondo in carica.

Dopo un anno senza allenare, Conte è quindi tornato in Italia. Nel giro di un anno, tre allenatori hanno lasciato dei top club esteri per tornare in Italia. Questa è un’ottima notizia per la competitività del nostro campionato. E l’approdo di Conte è un’ottima notizia per un’Inter che, grazie al lavoro e agli investimenti di Suning, ha propositi bellicosi e sta ponendo le basi per rinverdire i fasti del passato.

Come scritto a più riprese, il gap con una Juve fortissima e ricchissima non è colmabile a stretto giro, ma la parola chiave è “programmazione”.

Conte è inoltre chiamato a dimostrare di essere un tecnico capace di gestire il triplo impegno. Finora ha reso al top quando non ha avuto le coppe. Nel 2017-2018 il suo Chelsea è arrivato al quinto posto in Premier, vincendo l’FA Cup e fermandosi agli ottavi di Champions. Tutto ciò fermo restando che i risultati dipendono in grandissima parte dai calciatori a disposizione. Da tempo parliamo delle slot da liberare, con tanti calciatori non da Inter che vanno ceduti e sostituiti con elementi più consoni a certi obiettivi. Sono stati liberate quelle di Nainggolan e Perisic (inadeguati per motivi che esulano dal livello tecnico), ma era impossibile sostituire tutti i giocatori non da Inter. Fatto sta che il miglioramento nella rosa è indubbio.

La sfida principale è pertanto quella di riuscire a raggiungere gli obiettivi, gestendo al meglio la rosa tra le varie competizioni. In Champions l’Inter partirà dalla terza fascia e una qualificazione già è meno difficile rispetto a quella (solo sfiorata) dello scorso anno. In campionato l’obiettivo è fare meglio della stagione appena conclusa, ma attendiamo la fine del mercato per avere un quadro più completo.

Ultimo ma non meno importante è il fatto che Conte non ha ancora compiuto 50 anni, e ha ancora margini per migliorare ulteriormente come allenatore. La sua esperienza è stata notevolmente arricchita dalla Premier e ha tutto per diventare un maestro nella gestione di una rosa che punta a fare bene nelle tre competizioni.

 

Vincenzo Di Maso