Non c’è pace per James Pallotta. Dopo la qualificazione in Champions che la Roma sta vedendo sfumare dopo il deludente pareggio contro il Genoa, è arrivata anche la contestazione da parte di un gruppo di tifosi della Roma.

Come noto, è campeggiato lo striscione: «Mille illusioni e un rifiuto netto la sintesi del tuo progetto.Vattene». Chiaro il riferimento alla vicenda Antonio Conte, che ha affermato di aver rifiutato l’offerta della Roma perché il progetto attuale non lo soddisfa.

C’è da fare comunque una considerazione. Antonio Conte è un tecnico esigentissimo, che ha deciso di lasciare Juve, nazionale e Chelsea proprio a causa del progetto tecnico e/o economico. Adesso gli sono state prospettate le ipotesi Inter e Juve e si attende la sua decisione. Un tecnico come Conte è troppo ambizioso per accettare una realtà non top, che non ha fatturati stellari e non può essere competitiva in Champions. Ma come la Roma, ci sono tantissimi club più o meno importanti che sarebbero stati rifiutati da Conte. Per giunta, anche club decisamente più ricchi. Pertanto, su questo non si può fare una colpa a Pallotta.

Discorso non molto diverso quello dello stadio, dove Pallotta si è prodigato al massimo, ma come avviene troppo spesso in Italia, si è dovuto scontrare con le istituzioni nemiche e le ingerenze della malavita. Tra le big, finora solo la Juve ha lo stadio e questo dato è emblematico della difficoltà di fare impresa nel nostro Paese.

Il presidente statunitense può pertanto essere contestato per altri motivi, ma non per questi punti che, almeno in larga misura, esulano dal suo ragionevole controllo.

Fermo restando che la Roma si autofinanzia e ha dovuto operare cessioni necessarie ai fini del bilancio, le contestazioni che hanno diritto di cittadinanza sono quelle mosse a Pallotta relativamente ad alcune promesse sul mercato, in particolare quando la dirigenza ha dichiarato che non avrebbe ceduto determinati giocatori.

Quello che manca al tifoso medio è questa capacità di discernere e di essere osservatore della realtà. Si creano invece spesso due fazioni manichee, dove si critica a prescindere o si difende a prescindere.