Mario Rui e Kolarov sono diventati col tempo dei veri e propri punti fermi per le proprie squadre, ma quando furono acquistati molti storsero il naso. Ripercorriamo e mettiamo dunque a confronto le carriere con le maglie di Napoli e Roma dei due mancini.
Mario Rui
Presenze: 30
Gol: 2
Punti di forza: Tecnica, cross e passaggio corto.
Punti deboli: Disciplina, gioco aereo (almeno sulla carta)
Dopo la stagione in maglia giallorossa con cui ha collezionato pochissime presenze a causa di vari infortuni, il portoghese venne acquistato dal Napoli per dieci milioni, cifra che allora era considerata esagerata per un terzino che aveva fatto bene praticamente solo con l’Empoli di Sarri. Fu proprio il mister toscano a volerlo fortemente visto che a sinistra oltre a Ghoulam il Napoli non aveva praticamente nessuno.
Complice il grave infortunio dell’algerino, Mario Rui ha giocato titolare per tutta la scorsa stagione con prestazioni altalenanti e anche con Ancelotti, che fa dei terzini di spunta un punto fermo del suo gioco, è riuscito a mantenere il posto sulla fascia sinistra.
Il problema principale del portoghese è proprio l’alternanza di prestazioni sopra la media come quella di Bergamo e gare in cui invece diventa un uomo in più per gli avversari. Altro grande difetto è quello dei cartellini, visto che prende un giallo a partita a causa di un carattere molto difficile, che lo ha portato per esempio nella gara decisiva con la Juve ad essere espulso per doppia ammonizione. Dall’altra parte però bisogna dire che grazie al lavoro di Sarri prima e di Ancelotti poi, l’ex Empoli è migliorato notevolmente in fase difensiva, mentre in quella offensiva ha da sempre dimostrato di poter essere un’arma importante con i suoi cross molto precisi e un’ottima tecnica che gli permette di dialogare con i compagni più tecnici. Ottimo anche nei calci piazzati sia come dimostrano l’assist di Genova o il gol dell’anno scorso al Cagliari.
A differenza del collega serbo, non percepisce un ingaggio elevato e tutto sommato ad oggi i dieci milioni spesi due anni fa sembrano più che giusti.
Aleksandar Kolarov
Presenze: 47
Gol: 5
Punti di forza: Cross, tiro dalla distanza, calci piazzati.
Punti deboli: Marcatura.
Acquistato dalla Roma per soli cinque milioni, ma con uno stipendio da tre milioni e mezzo che comunque pesa nelle casse della società giallorossa. Da sempre un giocatore che grazie al suo potentissimo mancino può creare pericoli da un momento all’altro, ma, complice anche l’età, oggi sembra meno abile nella fase difensiva.
Di certo difendere non è mai stata la sua qualità migliore, ma quest’anno in molte gare è apparso più in affanno del solito come dimostra proprio la gara con gli azzurri in cui si è dimenticato completamente Mertens. Va detto comunque che la maggior parte delle palle gol create dalla Roma passano esclusivamente dai suoi cross radenti, dai suoi tiri e anche dai calci piazzati, un vero e proprio incubo per i portieri avversari (Chiedere a Strakosha per la conferma).
https://youtu.be/gQzcZdRIVvE
Quello che fa riflettere è che comunque l’ex Lazio e City l’anno prossimo andrà per i 34 anni e, a nostro avviso un ingaggio così elevato, è esagerato per un giocatore della sua età.
Nonostante l’età, Kolarov rimane comunque una garanzia e difficilmente la Roma può fare a meno di lui, sia per le ottime prestazioni sia per il grande carattere che ogni volta mette in campo e che di fatto trasmette ai tanti compagni poco esperti.
Ad ogni modo, a livello prettamente economico il Napoli ci è andato davvero bene con Mario Rui. Nonostante l’assenza di Ghoulam per infortunio, gli azzurri si sono giocati il titolo con la Juve. E il portoghese è cresciuto tanto. L’altezza è un problema per un terzino, ma contro l’Atalanta è stato determinante grazie alle diagonali proprio di testa.
Gianluca Imparato
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione