La maledizione dell’eredità di Modric ha colpito molti dei ragazzi croati che si sono affermati in quel ruolo in patria, specie se cresciuti con la Dinamo Zagabria, per poi trovare grosse difficoltà all’estero.

Alen Halilovic, 22 anni, sembrava uno dei talenti più cristallini, al punto che fu acquistato dal Barcellona, ma dopo una serie di prestiti, il giovane non è mai esploso. Arrivato al Milan, ha per ora raccolto pochi minuti in Europa League e nulla più, perché Gattuso non lo reputa pronto per il calcio nostrano. Per ora non possiamo che considerarlo ancora un talento arrugginito, in attesa di scoprire se la sua carriera riprenderà quota.

Discorso simile per Ante Coric, 21 anni, che si è affermato pure lui in modo precoce ma poi sembra non essersi mai imposto come un fenomeno assoluto. Arrivato alla Roma, il ragazzo si è sempre allenato con il massimo impegno, ma levati i minuti finali contro la Spal, non ha mai avuto altre possibilità.

Sarà, per il ruolo, ma anche qui Di Francesco non lo reputa pronto per il nostro calcio.

Giocatori giovani, ma certamente non semplicissimi da gestire, sembrano entrambi bisognosi d un’esperienza in provincia per giocare e scrollarsi di dosso le etichette di nuovi Modric e di dimostrare il loro valore.

Adesso il buon Ivan Sunjic, anche lui definito “l’erede di Modric” dai giornali italiani ora che ha riscosso l’interesse dell’Inter, starà toccando ferro. E rispetto ai due calciatori succitati, Sunjic non è esploso da teenager ma è alla prima stagione alla Dinamo Zagabria.

Giacomo Cappellin