Napoli, il viatico Conte e la necessità di risanare la squadra

Il Napoli si trova a un bivio cruciale. Dopo un deludente decimo posto nella scorsa stagione, occorso nell’annata successiva a quella dello scudetto, la squadra partenopea deve affrontare una serie di questioni interne prima ancora di pensare a migliorare il tasso tecnico attraverso il mercato. La recente nomina di Antonio Conte come nuovo tecnico rappresenta un ottimo viatico per il futuro, ma non basta a risolvere le complessità che affliggono la rosa.

Prendiamo ad esempio le situazioni di Kvaratskhelia e Di Lorenzo. Il talento georgiano, arrivato con grandi aspettative, ha mostrato lampi di classe anche lo scorso anno, dopo una prima annata strepitosa. È fondamentale che la dirigenza, insieme a Conte, trovi il modo di integrare Kvaratskhelia nel sistema di gioco in modo più efficace, offrendogli il supporto necessario per esprimere tutto il suo potenziale. Ancor più, è di fondamentale importanza dirimere la questione rinnovo. Le schermaglie con l’agente non hanno aiutato. Occorre che l’ex Dinamo Batumi resti in azzurro convinto, non forzato e/o magari senza rinnovo.

Di Lorenzo, d’altra parte, è ritenuto un baluardo della difesa dal tecnico leccese, ma si è rotto qualcosa da diversi mesi. Le voci di mercato che lo vedono accostato a club blasonati hanno rischiato di destabilizzare ulteriormente l’ambiente. La sua permanenza è cruciale per Conte. Il procuratore Giuffedi ha in parte sotterrato l’ascia di guerra, ma il disgelo non si è ancora materializzato. L’ex Empoli non ha mai affermato di restare convinto. Il clamoroso calo di prestazioni pone diversi interrogativi. L’Europeo horror disputato dal terzino toscano fa emergere più di un campanello d’allarme. Se il tecnico non fosse stato Conte, la tifoseria azzurra si sarebbe sollevata nei confronti della società per la probabile permanenza di un calciatore che ha parecchio deluso. D’altra parte diverse voci – non è dato sapere se fossero veritiere o meno – lo davano in trattativa con la Juve. Per non parlare della conferma di Meret che, a detta dello stesso Conte, è davanti alle gerarchie iniziali rispetto a Caprile. Un eventuale avvicendamento tra i pali avverrebbe a campionato in corso.

Un altro aspetto da considerare è la partenza di Anguissa per la Coppa d’Africa. Il centrocampista camerunense è un elemento imprescindibile del centrocampo napoletano. La sua assenza durante il torneo continentale rappresenterà un vuoto difficile da colmare. La società deve trovare delle soluzioni valide per non perdere equilibrio e consistenza nel periodo critico in cui Anguissa sarà impegnato con la sua nazionale.

La nomina di Antonio Conte è senza dubbio un segnale positivo. Conte porta con sé una mentalità vincente, un’attenzione maniacale ai dettagli e una capacità di motivare i giocatori che pochi altri allenatori possiedono. Tuttavia, la sua sola presenza non può risolvere i problemi strutturali del Napoli. L’ex allenatore di Juve, Chelsea e Inter, tra le altre, avrà bisogno di tutto il supporto della dirigenza e di un ambiente stabile per poter lavorare efficacemente.

Il Napoli, dunque, deve prima risolvere i problemi interni per poter aspirare a migliorare il proprio tasso tecnico. La stabilità della rosa, la gestione delle assenze e l’integrazione dei nuovi talenti devono essere le priorità. Solo così il club potrà costruire una base solida su cui innestare i nuovi acquisti e le nuove strategie tattiche di Conte. Dulcis in fundo, occorre trovare il sostituto di Osimhen e sceglierlo a regola d’arte. L’importo della cessione (con o senza clausola) determinerà il budget per i prossimi acquisti. Buongiorno, Rafa Marin e Spinazzola sono elementi acquistati di concerto con il tecnico. La direzione è chiara: Conte ha un ascendente che nessun tecnico ha mai avuto prima alla guida degli Azzurri. Forse nemmeno Benitez. Il mister leccese è responsabile di acquisti, cessioni (molti effettivi saranno valutati in ritiro) e conferme. A lui tutti gli oneri e onori.

In conclusione, il Napoli ha davanti a sé una stagione decisiva. Risolvere le questioni interne è un passo imprescindibile per tornare competitivi. Antonio Conte rappresenta una guida sicura e un segnale di speranza, ma è la gestione delle dinamiche interne che determinerà il successo o il fallimento del progetto azzurro. La strada è lunga, ma con la giusta direzione e una risoluzione tempestiva dei problemi, il Napoli potrà tornare a occupare un posto di vertice nel panorama italiano. Ancor prima dei nuovi acquisti, serve ricreare quell’armonia di gruppo andata perduta lo scorso anno.