Ezio Loik, uno degli Invincibili del Grande Torino, avrebbe compiuto oggi 102 anni. Nato in una famiglia proletaria, il padre lavorava presso il Silurificio Whitehead di Fiume. Proprio nella città quarnerina, oggi appartenente alla Croazia, Loik diede i primi calci a un pallone. Cresciuto nella Leonida Fiume, passò alla Fiumana a 17 anni, dove si mise in mostra in Serie C.

Passò prima al Milan, dove giocò tre stagioni, prima di trasferirsi al Venezia. In Laguna formò la «coppia d’assi» con il celebre Valentino Mazzola. Quel Venezia conquistò una Coppa Italia e uno storico terzo posto in Serie A. I due approdarono insieme al Torino. Il presidente Ferruccio Novo sborsò un milione e duecentomila lire in totale per entrambi. Nel frattempo a Venezia si era guadagnato la fama di “uomo dai gol impossibili”.

Impressionava per la sua capacità di calciare indifferentemente con il destro e il sinistro. Veniva definito “Elefante” per il suo fisico strutturato e per una velocità non proprio eccelsa. Loik era una mezzala di gran classe e contribuì alla vittoria del primo scudetto granata, in rimonta contro il Livorno, nell’annata 1942/1943.

Dopo l’interruzione del campionato causa secondo conflitto bellico, nel 1945-46 il calciatore fiumano segnò ben 16 gol. Nel dopoguerra il Torino volò e in una stagione mise a segno ben 125 gol! Nell’immaginario collettivo, il quarto d’ora granata è un momento in cui ciò che sembrava impossibile si realizza, in cui un ostacolo che sembrava insormontabile viene aggirato e scalzato e superato a colpi di tenacia e perseveranza. Il quarto d’ora granata si materializzava quando Valentino Mazzola si rimboccava le maniche e suonava la carica per l’assedio del Toro. Gabetto e Loik partecipavano all’unisono a questo assedio, che praticamente sempre dava i suoi frutti.

Mazzola e Loik avevano giocato insieme a Venezia, con Ezio che era un po’ paranoico mentre Valentino era un leader carismatico. Questi due hanno composto l’accoppiata perfetta per gestire il centrocampo. Avevano un senso quasi telepatico delle rispettive posizioni e combinavano a meraviglia. Insieme hanno vinto la Coppa Italia con la maglia del Venezia. I due avevano da poco debuttato con gli Azzurri, giocando insieme in una partita contro la Croazia vinta per 4-0. Il sodalizio sarebbe durato fino alla loro morte a Superga.

Ezio Loik giocò 9 partite in nazionale, segnando 4 gol. Senza quel maledetto schianto la nostra Nazionale, imbottita di stelle del Grande Torino, avrebbe certamente detto la sua ai Mondiali del 1950. La tragedia di Superga ha spezzato questo sogno di di tanti giovani nel fiore degli anni. Non solo Mazzola, ma anche Loik (scomparso a 29 anni e mezzo) e il grande burattinaio Erbstein, che erano arrivati al posto giusto al momento giusto per infiammare questa squadra e sprigionare i suoi talenti alla ricerca della perfezione. Il Grande Torino è oggi ricordato come una macchina perfetta, che rimarrà ai posteri nella stori