Il mondo del calcio è inevitabilmente condizionato da alcuni fattori che si sono abbattuti come un ciclone. Parliamo dell’avvento di sceicchi e oligarchi, delle regole finanziarie della UEFA, volte ad allargare la forbice tra club ricchi e meno ricchi e, naturalmente, della pandemia di covid-19. Ciò sta avendo ripercussioni sui contratti, con molti calciatori che arrivano in scadenza.

I colpi a costo zero sono in costante aumento. Basti pensare a Leo Messi e Sergio Ramos. Mai come quest’anno vi sono tantissimi calciatori che possono andare via a zero. Per evitare di non ottenere alcun lucro, molti club aumenteranno i loro ingaggi oppure li cederanno nel mercato di gennaio.

I nomi dei calciatori in scadenza a giugno 2022 sono pesanti e importanti.

Kylian Mbappé è rimasto al PSG ma ha l’accordo con il Real per la prossima stagione. Le Merengues gli hanno offerto un premio alla firma di 80 milioni di euro. Il Barcellona deve rinnovare i gioielli Pedi e Ansu Fati, così come Ousmane Dembelé. Leon Goretzka è in scadenza con il Bayern, così come Nicolas Sule. Pogba non ha intenzione di rinnovare con il Manchester United, mentre il Marsiglia rischia di perdere Kamara, il Chelsea i difensori Azpilicueta, Rudiger e Christensen, il Gladbach Zakaria e Ginter, l’Arsenal Lacazette. Altri nomi importanti sono quelli di Bale, Isco, Di Maria, Leno e Azmoun.

Anche le squadre italiane sono alle prese con le difficoltà per quanto riguarda i rinnovi. Tra i nomi più importanti in scadenza figurano quelli di Insigne, Kessié, Dybala, Brozovic, Romagnoli, Bernardeschi, Luiz Felipe, Belotti, Lorenzo Pellegrini, Boga, Cuadrado, Mkhitaryan e Freuler.

Se squadre come Bayern e Chelsea sembrano avere la forza di trattenere questi calciatori, le altre avranno maggiori difficoltà. Nonostante i problemi economici, il Barcellona farà il massimo sforzo per non perdere a zero i suoi baby campioni. Le società italiane sono messe decisamente peggio. Praticamente per tutti i calciatori in scadenza si configurano situazioni molto spinose. D’altronde le nostre società non hanno il potere economico per elargire certe cifre. Pertanto, il rischio che una metà dei calciatori citati vada via tra gennaio e giugno è altissimo.