Torino: poche idee ma ben confuse

Che il Torino sia ormai la barzelletta del campionato di Serie A è dato certo, che la confusione regni sovrana ancora di più.

Dopo l’ennesima sconfitta nel campionato primavera specchio perfetto del disastro della prima squadra il Presidentissimo e plenipotenziario Urbano Cairo ha esonerato anche nella formazione primavera Mister Cottafava richiamando Coppitelli per tentare il miracolo di salvare la baracca.

Intendiamoci i miracoli forse esistono davvero e il Mister è uomo degno della massima fiducia soprattutto dopo i trofei vinti a livello giovanile ma, come nella prima squadra potrebbe arrivare anche Klopp, il risultato sarebbe sempre lo stesso. In fondo se tu hai un gruppo di ronzini difficilmente diventeranno dei puledri di razza.

Il dramma di questa situazione come ampiamente già scritto ha però un unico responsabile: Urbano Cairo. E se la prima squadra e la Primavera navigano in cattive acque le giovanili vanno di pari passo. Insomma il futuro del Toro che da sempre era fondato sulle formazioni giovanili è quanto mai torbido.

Elencare tutte le responsabilità lo avevamo già fatto a settembre alla fine della campagna acquisti. I reali pericoli cui va incontro il Torino con un’eventuale retrocessione sono evidenti con quello maggiore di un fuggi fuggi generale e con la svalutazione pressoché totale della rosa.

A tutto ciò si aggiunga il DS Vagnati sulla via d’uscita a fine stagione. Ci chiediamo a questo punto come si possa programmare una stagione senza neanche avere la certezza di un DS, elemento che dovrebbe essere fondamentale in concertazione con il tecnico anche lui in bilico a fine stagione, per programmare la nuova stagione e per condurre una campagna acquisti mirata e funzionale.

Insomma lo scenario che si prospetta anche per la prossima stagione (sempre che si resti in Serie A) è ancora più buio e tenebroso, l’ennesima in 16 anni di nefasta presidenza granata del Cavaliere di Masio, il collezionista di figuracce.

Il Toro continua ad essere una scatola completamente vuota Cairocentrica da 16 anni ed evidentemente il detto “dagli errori commessi uno dovrebbe imparare” per il “Ferruccio Novo de noi altri” non ha mai preso spunto. Continuare a parlare del Robaldo piuttosto che del Fila o del Museo ormai francamente è ripetitivo e noioso.

Capitolo Lazio. Continua “la guerra” tra i 2 presidenti cui sicuramente non corre buon sangue. La Lazio ha presentato ricorso in 2° grado di giudizio senza aver fornito nessuna documentazione aggiuntiva dal 1° grado di giudizio. C’è da chiedersi come possa francamente Lotito pensare di far cambiare giudizio senza nessun elemento in più. Insomma l’ipotesi di disputa della gara sembra la soluzione unica anche considerando le evidenze dei fatti. Il Toro mai avrebbe potuto disputare la gara in violazione delle disposizioni dell’ASL competente che ha bloccato la squadra.

 Se il Toro si fosse presentato all’incontro avrebbe violato una norma dello Stato e sarebbe incappato in un reato penale. Il protocollo è chiaro, “fatto salvo disposizioni dell’autorità sanitaria locale” firmato anche da Claudio Lotito. Il Dott. Lotito lo sa benissimo ma evidentemente per lui le regole sono fatte per essere infrante (vedi caso tamponi). La querelle continua.

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