La Fiorentina, nonostante Vlahovic, ha il secondo peggior attacco della serie A, solo 22 reti, dove ha fatto peggio solo il Parma. La situazione con Prandelli non è cambiata, perché ha fatto gli stessi punti di Iachini, quindi questo cambio di allenatore non ha dato nessuno scossone. Segno che probabilmente è stata sbagliata la campagna acquisti. Sono anche peggiorati alcuni giocatori, ad esempio Castrovilli è il lontano parente di quello visto l’anno scorso e persino Dragowski è andato in crisi contro la Sampdoria, considerando che è entrato di diritto nella classifica dei peggiori undici dell’ultima giornata di campionato.

In fondo, nell’insieme la Viola non gioca proprio così male, ma manca la cosa più importante nel calcio, il gol. Da una squadra che ha avuto gente come Antognoni, Baggio, Batistuta, tanto per fare qualche nome di chi sapeva giocare la palla e anche insaccarla, è davvero una bestemmia. Oggi vive sulle prestazioni di Vlahovic, bravo, ma ancora grezzo e Kouamè, che non è proprio una punta, ma nemmeno una seconda e il gol lo vede con il cannocchiale, anche se non gioca titolare fisso. Ci sarebbe Ribery, ma l’età si fa sentire e spesso gli infortuni limitano il suo raggio d’azione.

Commisso è nuovo nel calcio, sta spesso a Firenze, ma non vive lì tutto l’anno, quindi rimane pur sempre un ospite in città, mentre un presidente dovrebbe sempre essere vicino alla sua squadra, pur avendo dirigenti che fanno le sue veci, ma probabilmente non sono all’altezza del compito. Almeno non di una squadra che vorrebbe tornare grande ma sembra lontana dall’aver posto le basi per diventarlo.

A questo punto difficilmente Prandelli verrà confermato alla guida della squadra per il prossimo anno. Si parla di un interessamento per Italiano, l’enfant prodige delle nuove panchine, ma ha una clausola di un milione se vorrà rompere il suo contratto con lo Spezia, in scadenza nel 2022. A dire il vero però, alla Viola servirebbe qualcuno di più affidabile, perché non è facile guidare la Fiorentina, con il tanto amore che c’è attorno alla squadra, per cui se non sei più che navigato non reggi la pressione.

Il sogno sarebbe un fiorentino, due sono ancora liberi, magari costano d’ingaggio, ma se si vuole il salto di qualità, Sarri o Spalletti sarebbero gli allenatori giusti, più il primo del secondo. Perché prima di spendere per i calciatori ci vuole il manico di un tecnico da prima fascia. Ci vuole più coraggio e un portafoglio gonfio. Lo stadio è importante da costruire, ma ci vuole soprattutto una squadra forte da farci giocare.  (Foto da sito ufficiale ACF Fiorentina)

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