Ancora una volta la Lazio è stata salvata dall’uomo della Provvidenza. È incredibile come Felipe Caicedo riesca a togliere le castagne dal fuoco così tante volte.

La Lazio era rimaneggiata causa situazione tamponi. Situazione molto simile a quanto successo in Belgio la scorsa settimana, con i biancocelesti privati dei loro uomini migliori. Il girone è stato quindi falsato ma, nonostante tutto, gli uomini di Inzaghi hanno 5 punti al giro di boa. Con ogni probabilità, se avessero potuto schierare i migliori, i biancocelesti sarebbero a punteggio pieno.

La Lazio si è disposta con la classica difesa a tre, poi con Marusic e Fares sulle fasce, Parolo a centrocampo affiancato da Akpa-Akpro e Milinkovic-Savic, mentre Correa ha assistito Muriqi, preferito a Caicedo. La Lazio ha tenuto palla e avrebbe potuto creare occasioni ma si è persa molto negli ultimi metri. Il gol dello Zenit è stato un fulmine a ciel sereno ma gli uomini di Inzaghi avevano faticato a creare occasioni. Sulla rete dei russi, grosse responsabilità della difesa, che ha dimenticato gli attaccanti russi. Questo gol prescinde assolutamente dalle assenze.

Nel secondo tempo è arrivato il gol che ha premiato la grinta e la determinazione di una squadra rimaneggiata ma viva e con un cuore enorme. Caicedo spacca le partite e ha un repertorio di conclusioni estremamente variegato. La cosa che colpisce di più è che l’ex Espanyol è fulmineo nella finalizzazione. Caicedo segna spesso di istinto, pescando il coniglio dal cilindro e anticipando il pensiero di difensori e portieri. Il gol di oggi è arrivato da uno di questi anticipi.

La squadra ha comunque dovuto giocate un match di grande sacrificio. I russi non avevano grandissima qualità, a maggior ragione per le assenze di Malcolm e Azmoun, ma hanno esperienza, potenza e ritmo. La difesa può contare su due calciatori con enorme esperienza internazionale, pertanto era difficile segnare senza immobile e Luis Alberto. Simone Inzaghi ha tenuto la squadra sul pezzo, che non si è disunita né all’inizio né dopo il gol subìto in maniera assolutamente ingenua.

Al contrario, i biancocelesti hanno sfruttato il punto debole dei russi. La compagine di Semak ha giocato una partita con linee compatte, ma anche molto strette. Se da un lato ciò si è rivelato un pregio, vista la densità creata, dall’altro lato, lo Zenit ha prestato il fianco ai cambi di gioco. Proprio da un’azione partita dall’esterno è arrivato il gol di Caicedo.

La Lazio sta pertanto dando prova di mentalità, non pagando lo scotto della poca esperienza internazionale. D’altronde non tantissimi calciatori biancocelesti avevano calcato il palcoscenico della Champions. Pepe Reina è la guida in campo, Inzaghi lo è dalla panchina. La speranza è nel match di Roma contro i russi Inzaghi possa contare su una squadra molto vicina a quella tipo. Con Luis Alberto e Immobile, con ogni probabilità gli 1-1 nelle ultime due trasferte si sarebbero tramutati in vittorie.