Come non dimenticare, purtroppo, l’Italia che fu massacrata 3-0 dalla Spagna il 2 settembre 2017. Ventura dispose la nostra nazionale con un’improbabile 4-2-4, consegnando il centrocampo ai giocolieri spagnoli, con esiti purtroppo prevedibili.

A distanza di tempo, è un’Italia del tutto cambiata, con interpreti nuovi e una rifondazione in stile Olanda. Non saranno esplosi giocatori del calibro di De Ligt o Van Dijk ma, come gli Oranje, abbiamo anche noi una nazionale di tutto rispetto. Il primo tempo di ieri contro la Grecia è stato spettacolare e l’Italia ha dimostrato enormi progressi.

L’avversario non era irresistibile, ma a livello internazionale non c’è nulla di scontato. Si veda il 2-0 subito dalla Francia contro la Turchia di Demiral. C’è da dire che la vittoria netta dell’Italia è stata favorita anche dalle scelte del CT greco Anastasiadis, che ha scelto un 4-1-4-1 con uomini fuori posto senza riuscire a contrastare le giocate azzurre.

Jorginho e Verratti sono due centrocampisti di livello internazionale, entrambi dotati di grandissima tecnica, capaci di dare del tu a pallone e bravissimi a giocare a pochi tocchi. Con loro due come organizzatori e Barella a dare linfa, interdizione e inserimento, il centrocampo dell’Italia è sicuramente considerabile tra i migliori in circolazione. Se Zaniolo confermerà la crescita, sarà un vertice alto importantissimo. Reparto avanti anni luce rispetto a quello balbettante e disorganizzato dei tempi di Ventura.

Il nuovo corso di Mancini è oramai tornato a pieno regime e stanno arrivando anche i gol. Lo stesso Insigne, eccezionale fino a dicembre e pessimo nella seconda parte di campionato, si sta trovando a proprio agio. Si tratta di un ulteriore elemento dotato di grande tecnica, ideale per il gioco costruttivo e propositivo di Roberto Mancini. Non dimentichiamo poi il lavoro di Belotti, entrato nelle giocate decisive, e che ha tutto per rimettersi in carreggiata dopo un periodo non brillantissimo.

Sulla fascia, possiamo dire di avere, dopo anni, finalmente un terzino di livello internazionale. Emerson ha patito problemi fisici, ma con Sarri è tornato il calciatore ammirato a Roma, mostrando inoltre upgrade in fase difensiva. L’Italia sta, pertanto, diventando una squadra solida in tutti i reparti, magari senza la stella ma con un livello medio molto alto (non ci sono fuoriclasse, ma dei campioni li annoveriamo). Il tutto all’insegna di un gioco costruttivo e di un gruppo sempre più cementato e che sta contando sull’apporto di un numero sempre maggiore di elementi. Mancini, nella costruzione di questa Italia, non ha alcun pregiudizio tecnico, tattico, di età o di “status”.