Ole Gunnar Solskjaer, uno dei tanti calciatori che deve la propria carriera a Sir Alex Ferguson, si è espresso così su Cristiano Ronaldo:

«È sempre lo stesso mistero, c’è qualcosa di fenomenale in quei movimenti: adesso fa felice la Juventus, proprio la nostra più grande rivale per tanti anni…

Io facevo l’esterno d’attacco a destra e quel giovanotto con la faccia da bambino volava sulla stessa fascia: semplicemente, non era possibile fermarlo.
A fine partita, siamo andati tutti da Sir Alex a dirgli: “Questo prendiamolo subito!”.
Per fortuna è andata così: mai giocato con uno tanto grande!

All’inizio era timido e non conosceva la lingua, poi l’ha imparata e si è preso lo United.
Ogni santo giorno era in palestra 40’ prima dell’allenamento e ci ritornava anche per i 40’ successivi.

Col lavoro e col talento ha convinto Ferguson a concedergli una cosa per altri impossibile…
E’ stato l’unico a cui Sir Alex una volta ha detto: “Ok, preoccupati solo di attaccare e non pensare a difendere”. Né a Giggs né a Beckham né a Cantona: lo ha detto soltanto a lui, già allora un modello per tutti.

Non mi stupisce la scelta di venire in Italia: United, Real e ora Juventus, lui deve sempre stare al top.

Mi ha fatto fare un’infinità di gol!
Ricordo soprattutto una sfida al Reading del 2006: gol di Solskjaer su cross di Ronaldo, gol di Ronaldo dopo un palo di Solskjaer.
Ho nel mio ufficio ancora una foto di noi due in quella partita.

Qualcosa gliel’ho pure insegnata quando allenavo gli attaccanti dello United nel 2007/08.
Mi teneva in campo ore per provare e riprovare i tiri: “Si stancherà”, pensavo, e invece no…

Così è diventato questo “nove” formidabile, senza difetti: può segnare sempre e in qualunque maniera».