Zambrotta: “Il calcio oggi è più fisico, ma la qualità batterà sempre la fisicità”

Ci sono alcuni nomi nel calcio che restano indelebili anche a distanza di anni. Non baciati da un talento fuori dal comune come altri colleghi più illustri, ma che comunque sono stati capaci di regalare prestazioni di livello che hanno portato a grandi conquiste sia nei club che in nazionale. Una descrizione in cui potrebbe rispecchiarsi una vecchia conoscenza del nostro calcio, ovvero Gianluca Zambrotta.

Quest’ultimo è di recente intervenuto a Radio Serie A per parla di come si è evoluto il calcio negli anni, del suo passato e del presente. Di seguito le sue parole riprese da TMW: “Il calcio è cambiato, ma non per il numero di partite. 10 anni fa si facevano sempre 70/80 partite all’anno come oggi, ma è cambiata l’intensità del gioco. Ora è molto più fisico e il calciatore deve essere un atleta totale e curare anche alimentazione e riposo. Il tempo è una chiave fondamentale per potersi preparare alle partite dal punto di vista tattico, atletico e mentale. Per un tecnico è importante avere 2 o 3 giocatori che possano ricoprire più ruoli. Io ho praticamente giocato ovunque, ma Lippi credo abbia fatto la scelta giusta. Farmi giocare basso nei quattro di difesa mi ha cambiato la carriera”.

Zambrotta poi apre una parentesi della sua epoca in blaugrana e della persona che è oggi: “Il Barcellona del 2006 aveva Messi che era un talento puro, ma c’erano anche Xavi, Iniesta e Dinho. Io venivo dal mondiale vinto e mi sentivo forte sia di testa che tecnicamente. Ricordo che in allenamento provai a marcare Xavi: non ho toccato un pallone. Sono giocatori che farebbero la differenza anche oggi. La qualità supera sempre la fisicità. Io correvo, andavo nello spazio, spingevo e queste caratteristiche oggi le vedo in un Bellanova o Spinazzola. Anche se oggi i terzini sono più tecnici e offensivi, come Theo e Dimarco. Oggi sono nel Settore Tecnico della FIGC e lavoro per la crescita dei nostri giovani. ono Ambassador di Lega Serie A e ho contribuito alla diffusione del Padel in Italia. Ho ancora in mente diversi progetti che stanno avanzando nel migliore dei modi, compresi un centro sportivo e una scuola calcio vicino a casa mia in quel di Como”.