Domani segnerà un momento cruciale per Nike, con il ritorno di Elliott Hill alla guida dell’azienda. La situazione attuale, tuttavia, non è delle più rosee. Il mercato globale dell’abbigliamento sportivo sta diventando sempre più complesso, e Nike si trova a fronteggiare non solo i suoi storici rivali, Adidas e Puma, ma anche nuovi e ambiziosi marchi emergenti.
Il 2024 potrebbe rivelarsi uno degli anni peggiori per il colosso americano negli ultimi due decenni. Le previsioni non sono incoraggianti, e uno degli indicatori principali di questo declino è rappresentato dalle sponsorizzazioni sportive, in particolare nel mondo del calcio.
Un esempio emblematico è la sponsorizzazione del Barcellona. Il club catalano ha un accordo con Nike da 105 milioni di euro all’anno fino al 2028, ma potrebbe rompere il contratto anticipatamente. La ragione? L’offerta shock di 200 milioni di euro all’anno da parte di Puma, un accordo che farebbe gola a chiunque. In questo scenario, Nike rischia di perdere una delle partnership più prestigiose e redditizie del calcio europeo.
Adidas, al contrario, sta vivendo un periodo florido. Si prevede che chiuderà il 2024 con ricavi superiori ai 21,4 miliardi di euro, con profitti intorno a 1 miliardo. Le due aziende, insieme a Puma, dominano il mercato delle sponsorizzazioni calcistiche: controllano il 51% delle squadre delle prime cinque leghe europee, il 72% delle partecipanti alla Champions League e oltre il 55% nelle altre competizioni UEFA.
E in Italia? La situazione si riflette anche nella nostra Serie A. Per la stagione in corso, i marchi più presenti sono Adidas, Joma e Kappa. Adidas veste club prestigiosi come Juventus, Roma e Como, mentre Joma supporta Atalanta, Hellas Verona e Torino. Nike, incredibilmente, ha una sola squadra in Italia: l’Inter. Altri brand come Kappa, Macron e Puma restano comunque competitivi, mentre realtà locali come M908 (Lecce) o EA7 (Napoli) dimostrano che l’indipendenza e l’innovazione possono essere una scelta vincente.
Il 2024 si preannuncia come un anno di grandi cambiamenti. Riuscirà Nike a riconquistare terreno, o Adidas e Puma continueranno a guadagnare quote di mercato? Solo il tempo ce lo dirà, ma una cosa è certa: il settore delle sponsorizzazioni calcistiche rimane un termometro essenziale per capire lo stato di salute dei grandi marchi sportivi.
Il calcio è la mia passione in ogni sua sfaccettatura: ho giocato tanto, ho allenato altrettanto e adesso mi piace raccontarlo.