Un focus. Un obiettivo. Un modo preciso di portare avanti le proprie idee di calcio. Una voglia di vincere che non si esaurisce ma che cresce, partita dopo partita, vittoria dopo vittoria. Una volontà di ripartire più forte di prima alla minima battuta d’arresto. Con questi dogmi (e non solo) può essere definita l’Inter. I campioni d’Italia in carica si trovano attualmente a quota 14 punti in classifica, a soltanto due lunghezze di distanza dal Napoli che ad oggi ne ha conquistati 16 e guida in solitaria il campionato. Già, proprio i partenopei che hanno con loro due vecchie conoscenze nerazzurre: Antonio Conte e Romelu Lukaku. Con loro l’Inter ha vinto lo scudetto nella stagione 2020-2021: tanti i ricordi belli di quel periodo passato insieme ma, adesso, tutti hanno voltato pagina.
E così, si ritrovano l’uno di fronte all’altro. L’Inter di Simone Inzaghi e il Napoli di Antonio Conte. L’Inter di Lautaro Martinez e il Napoli di Romelu Lukaku. E subito i ricordi vanno alla “Lu-La”: quanti gol! Eppure, le cose belle talvolta hanno un inizio e una fine. Pertanto non resta che ripensare alle reti della coppia d’attacco che mandava in visibilio il pubblico nerazzurro. Già, mandava. Perché adesso sono cambiate le dinamiche. Il “vecchio” e il “nuovo”, inteso come l’Inter già rodata e in costante crescita e il Napoli che è ripartito da zero. Sì, perché dopo la vittoria dello scudetto i partenopei hanno vissuto un’annata non semplice e che non gli ha concesso di prendere parte alle coppe europee nell’attuale stagione.
Ma, sotto la guida di Antonio Conte, si respira una nuova aria. E’ vero: inizialmente c’è stato qualche piccolo intoppo ma la cura del tecnico salentino ha poco a poco sortito i suoi effetti. E così, partita dopo partita il Napoli è volato in testa alla classifica. Conduce la squadra azzurra, rinata. Freschezza, frizzantezza, fame, attenzione: così la sta facendo venir su, mattoncino dopo mattoncino, il suo allenatore. Vuole un Napoli tosto, Conte. Una squadra che piano piano possa insidiare le altre big del campionato. E, tra queste, spicca proprio l’Inter di Simone Inzaghi.
Il tecnico nerazzurro e i suoi hanno patito qualche piccola battuta d’arresto sul loro cammino in Serie A, primo fra tutti il derby perso contro il Milan. Ma, tra Champions League e campionato, stanno dimostrando il loro carattere deciso, la loro tempra, la capacità di affrontare le difficoltà e di venirne fuori più forti di prima. Cresce l’Inter, matura. Sì perché ormai Simone Inzaghi e i suoi procedono all’unisono, si conoscono alla perfezione anche se, la ricerca di quest’ultima, è costantemente un obiettivo di tutto il club. In effetti, si dice che “la perfezione non esiste” ma, ad oggi, per merito del percorso che l’allenatore piacentino e la squadra a tutti i livelli stanno portando avanti, l’Inter è ciò che sembra esserci di più vicino alla perfezione.
I nerazzurri cadono? Si rialzano. Lautaro Martinez non riesce ad andare in gol per qualche partita? Nessun problema, c’è Thuram che segna e sostiene insieme a tutti il capitano. Mentalità: altro punto cruciale in casa Inter. Proprio circa la questione legata al gol del numero 10 che, per diverse giornate, non è arrivato. L’argentino non si è mai mostrato innervosito per questo aspetto e i suoi compagni nemmeno. Tutti insieme, di gruppo hanno affrontato la situazione senza soffrirla troppo. Un qualcosa di non semplice e scontato ma che dà la percezione di quanto sia strutturata e forte la mentalità dei nerazzurri.
Dunque, ad oggi l’Inter insegue il Napoli ma per quanto visto sino ad oggi siamo soltanto all’inizio di una sfida che sembra avere tutte le carte in regola per durare nei prossimi mesi. I nerazzurri puntano a riconfermarsi mentre i partenopei lavorano per consolidare la loro nuova identità. No, non pronunciamo la parola scudetto… Non per ora! Ma, alla lunga, chissà. Certo, va ricordato che la corsa vede altre squadre volenterose di fare bene e ottenere risultati importanti ma al momento le prime due posizioni della classifica di Serie A sono occupate da Napoli e Inter. Da Antonio Conte e Simone Inzaghi. Da Lautaro Martinez e Romelu Lukaku. Dal “vecchio” e dal “nuovo”.