Un altro passo falso per la Roma in Europa. La squadra di Ivan Juric, tra le grandi favorite per la vittoria finale dell’Europa League, si ritrova in difficoltà dopo due giornate della fase a gironi con solo un punto in classifica. Dopo il pareggio casalingo contro l’Athletic Club, la sconfitta per 1-0 contro il modesto Elfsborg ha scatenato la contestazione dei tifosi. Il match, disputato alla Boras Arena, è stato deciso da un rigore trasformato da Baidoo al 44esimo minuto, concesso per un tocco di mano ingenuo di Tommaso Baldanzi.
Una serata amara, dove l’allievo ha battuto il maestro. Il giovane tecnico svedese, Oscar Hiljemark, che qualche stagione fa è stato allenato da Juric al Genoa, ha saputo sorprendere il suo vecchio mentore. Nonostante il controllo del possesso palla, la Roma non è riuscita a tradurre la superiorità territoriale in occasioni concrete, mentre l’Elfsborg si è affidato alle ripartenze, ottenendo un risultato inatteso.
La Roma tradita dal reparto offensivo, l’Elfsborg ne approfitta
Particolarmente deludente è stata la prova del tridente offensivo composto da Baldanzi, Soulé e Shomurodov, che non è riuscito a creare pericoli concreti alla difesa svedese. Pochi spunti individuali, assenza di uno contro uno decisivi, e un gioco offensivo costantemente rallentato hanno compromesso le speranze di segnare. Nella prima frazione di gioco, entrambe le squadre hanno avuto solo un paio di tiri, ma nessuno ha centrato lo specchio della porta.
Nella ripresa, sotto di un gol, Juric ha cercato di cambiare le carte in tavola senza tuttavia stravolgere l’undici iniziale. Solo con l’ingresso di El Shaarawy, Dovbyk, Dybala e Pellegrini, la Roma ha iniziato a rendersi più pericolosa. Il capitano Pellegrini è stato il più vicino a riequilibrare il match, con un tiro al limite dell’area che ha colpito la traversa all’83esimo. Ma nonostante gli sforzi finali, la Roma è tornata a casa con una sconfitta che pesa non solo sul morale, ma anche sulla classifica.
Juric dovrà riflettere su come affrontare il resto della competizione e trovare le soluzioni giuste per una squadra che sembra mancare di incisività, soprattutto contro avversari alla portata.
Il calcio è la mia passione in ogni sua sfaccettatura: ho giocato tanto, ho allenato altrettanto e adesso mi piace raccontarlo.