ESCLUSIVA – Marocchino: “Vedo delle similitudini con la Juve di Allegri. Vlahovic? Il ruolo dell’attaccante é il più difficile. Yildiz come Del Piero? Troppo presto ma il talento c’é”

Domenico Marocchino, ex giocatore della Juventus, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Persemprecalcio.it.
Dalla situazione di Vlahović, alla lotta Scudetto passando per Douglas Luis, Yildiz, il nuovo progetto targato Thiago Motta e tanto altro ancora. Ecco le sue dichiarazioni:

Partiamo da uno dei temi più caldi di questi giorni in casa Juventus: Dušan Vlahović. Ancora a secco contro il Napoli, ora le prestazioni dell’attaccante iniziano a far discutere. Che idea si è fatto?

Dico che il ruolo più difficile di una squadra di calcio è proprio quello dell’attaccante, soprattutto nel calcio attuale. Spesso sei molto isolato dai compagni e circondato dagli avversari. Probabilmente ci vuole anche una certa disponibilità sia dell’attaccante, di muoversi in un modo diverso, di essere meno egoista e di accorciare la squadra, sia dei centrocampisti e dei compagni in generale che devono supportarlo di piú. Però tutte e due le cose dipendono da un fattore solo che è il tempo, inteso come quello che un giocatore ha a disposizione per ricevere la palla. Ho visto le ultime due partite allo stadio e ho notato che viene servito con un po’ di ritardo a volte ed é sempre molto visibile da parte degli avversari. Ogni tanto l’attaccante deve avere la capacità anche di nascondersi, di sparire all’occhio del difensore per poi apparire. Lui non ha queste caratteristiche che aveva per esempio Mandzukic.”

Molti parlano di un cambio di atteggiamento della squadra sotto la guida di Thiago Motta. Vedendo giocare la Juve l’ha notato anche lei o si aspettava di piú?

Faccio spesso questo paragone tra fidanzamento e matrimonio: il primo é tutto bello, il secondo non finisce con il pranzo e la festa, va costruito ogni giorno. Questo significa che le valutazioni non devono essere dettate dalla fretta, occorre andare con calma. Io dopo la prima partita non ho visto un aumento stratosferico della squadra, noi siamo abituati a dare giudizi affrettati ma non funziona così.

Dopo i tre pareggi consecutivi in tanti iniziano a scomodare il paragone con la gestione Allegri. Ci sono davvero delle similitudini?

Thiago Motta è un difensivista innanzitutto e lo stiamo vedendo, non è un offensivista infatti ha preso 0 gol e il motivo ci sarà. Allegri forse era anche meno difensivista di lui. Per me tra i due c’è una certa similitudine, non a caso il regista é ancora Locatelli che giocava nello stesso modo con Allegri, anzi nelle partite forse più importanti appena ha potuto Motta ha messo dentro McKennie, quindi la vecchia guardia, cioè quella che dettava i tempi e gli inserimenti della gestione Allegri. Da quel punto di vista non può essere cambiato molto ma nella rosa di quest’anno ci sono diversi giocatori nuovi e quindi serve tempo.”

Tra i nuovi arrivi sta facendo discutere Douglas Luiz. Il brasiliano, titolare nell’Aston Villa, non ha ancora trovato spazio nel gioco di Thiago Motta. Qual é il motivo?

Probabilmente perché ad oggi, anche in riferimento agli avversari affrontati, il tecnico ha preferito appoggiarsi ad altri giocatori con determinate caratteristiche. Il gioco del calcio è fatto soprattutto di relazioni e quindi Douglas Luiz, magari con Koopmeiners o altri giocatori, adesso non possono ancora coesistere. La Juventus è come un formicaio, va avanti a piccoli passi, piano piano cerca di portare a casa quello che puó in attesa di un’organizzazione migliore. A livello difensivo é perfetta, basti vedere Bremer ormai imprescindibile, deve crescere però dalla metà campo in giù. La squadra si é seduta a tavola ma deve ancora iniziare a mangiare (ride, ndr.)

Procedendo a piccoli passi, dove può arrivare questa Juventus in campionato? Qual é la griglia Scudetto?

Le solite 4 o 5 squadre. Alla fine sono sempre quelle ma è difficile dire adesso quale di queste è l’indiziata principale per vincere lo Scudetto. Sicuramente c’é l’Inter, penso anche il Napoli perché è ben strutturato. Ho visto giocare McTominay e mi é piaciuto molto, é un bel giocatore. Poi c’é il Milan anche. Quindi é fattibile che la Juve possa arrivare nelle prime tre anche se dobbiamo mettere in preventivo che per i bianconeri si tratta di un anno di costruzione”.

E in Champions League? Con il nuovo format la Juve puó arrivare tra le prime otto?

Sí ne ha le possibilità ma dipenderá tutto da come si adatteranno i nuovi giocatori e dalla loro crescita. Ad oggi la vecchia guardia ha dimostrato di esserci anche se deve migliorare in fase realizzativa. Solo il tempo ce lo dirá. Sarà utile anche il rientro di Milik che è un giocatore in grado di giocare spalle alla porta. Nessun altro ha questa qualità.”

Nel nuovo progetto della Juventus stanno trovando sempre più spazio i giovani come Kenan Yildiz. Esordio fantastico in Champions League con tanto di gol ‘alla Del Piero’. Molti lo paragonano già al suo idolo: che idea si è fatto? Giusta la maglia numero 10?

Mi sfugge quanti gol ha fatto Del Piero (ride, ndr.). Non amo molto i paragoni, bisogna vedere cosa dirà il campo. Yildiz gioca testa bassa, mentre Del Piero giocava testa su. Lui in campo vedeva e ci faceva vedere un paesaggio tutto suo. Però con questo non facciamo paragoni, sicuramente ha delle qualità, ha la fiducia della societá, l’affetto dei tifosi e gioca in una posizione relativamente tranquilla a casa sua. Non deve fare la seconda punta. Del Piero è sempre stato Del Piero. Quando ha iniziato a giocare il centravanti di riferimento era Gianluca Vialli e da lui ha tratto dei vantaggi, Yildiz deve capire ancora che vantaggi puó tirar fuori dai suoi compagni. La maglia numero 10 é una motivazione, come Gatti capitano, é utile sicuramente per un giocatore come lui che ha già dimostrato di avere personalità”.

Domani la Juve scende affronta la trasferta in casa del Genoa. Cosa ci si aspetta contro la squadra di Gilardino? Come proverà a reagire quella di Thiago Motta?

Quello di domani é un passaggio abbastanza delicato. Vincere a Genova vuol dire mettere benzina nella macchina, potenza nel motore. Sarebbe molto importante fare risultato pieno e tornare a Torino con i tre punti. La vittoria ti dà fiducia in te stesso.”

Si ringrazia Domenico Marocchino per la disponibilità e la cortesia dimostrate nel corso di questa intervista.