Allo Stadio Volsparkstadion di Amburgo (campo neutro) la Lazio ha vinto nettamente contro la Dynamo Kiev per 3-0 grazie ai gol di Dele–Bashiru e dalla doppietta di Dia. Un trionfo senza nessuna condizione questo da parte della squadra biancoceleste che non ha mai subito in maniera efficiente le scorribande ucraine. Dopo la sconfitta contro la Fiorentina, la Lazio ha reagito bene in campo europeo, anche se ha affrontato un avversario poco consone per una sfida di alto livello.
Embed from Getty ImagesSin dalle prime battute la squadra allenata da Marco Baroni ha trovato la quadra del match: in grande spolvero Dia che con Pedro ha trovato il passaggio ideale per battere Bushchan. Bel gol dell’ex attaccante della Salernitana. I biancocelesti sono andati in gol nelle prime battute di gara e questo non accadeva da diverso tempo in campo europeo. Al 15′ Yarmolenko ha servito ottimamente Tymchyk che però ha sbaglia la conclusione. Oleksandr Shovkovskyi poco dopo è stato costretto ad togliere Ceballos per inserire Bilovar. Il calciatore si è infortunato a causa di un contrastato.
Embed from Getty ImagesPoco dopo il 25′ Shaprenko, forse uno dei calciatori più forti dell’attuale rosa della Dynamo Kiev, ha provato la conclusione dalla distanza, ma Provedel ha chiuso bene lo specchio. 3 minuti più tardi si è rivista la Lazio in zona offensiva con Tchaouna, ma il centrocampista è stato mirato dell’estremo difensore della Dynamo Kiev. L’offensiva della Lazio però non si è fermata e al 35′ Vecino ha visto Dele–Bashiru che a tu per tu con Bushchan ha calciato verso l’incrocio dei pali per il 2-0. Neanche 120 secondi dopo che i biancocelesti hanno trovato il tris con Dia: il numero 19 senegalese ha battuto di testa il portiere ucraino per il più facile del gol.
Embed from Getty ImagesDopo il terzo gol subito la Dynamo Kiev, Brazhko ha cercato di dare un sussulto alla squadra, ma Provedel ha risposto positivamente così come con Yarmolenko al 45′ Sono stati 45 minuti a senso unico con la Lazio che in lungo e largo ha approfittato delle evidenti carenze tecniche della Dynamo Kiev. Una squadra che sta patendo molto le vicende extra calcistiche e soprattutto nettamente inferiore alla squadra ucraina che abbiamo ammirato decadi fa.
Embed from Getty ImagesLa ripresa del match di Europa League si è aperta senza cambi. Il canovaccio dei primi minuti è stato simile a quello del primo con la Lazio che ha tenuto il campo non favorendo le giocate degli avversari. Al 47′ però Shaparenko ha pescato Vanat, ma la difesa biancoceleste ha chiuso bene lo spazio annullando anche questa azione. La stellina Yarmolenko, oggi in ombra, ha dato uno nuovo scossone alla squadra, ma ancora una volta l’azione non è stata lineare.
Embed from Getty ImagesDoppio cambio per la Lazio: fuori Patric per infortunio e dentro Gila e Tchaouna, sostituito da Isaksen. Tripla occasione della Lazio al minuto 62′: prima Pedro ha centrato il palo e poi Isaksen clamorosamente si è mangiato due volte la palla del 4-0. Una vera e propria dormita generale della Dynamo Kiev che si è consegnata alla Lazio. La risposta di Oleksandr Shovkovskyi è stata: fuori Yarmolenko e Shaparenko per Braharu e Rubchynskyi. Marco Baroni ha poi inserito Zaccagni per Pedro e Castellanos al posto di Dia. Al 72′ espulso Braharu: il calciatore della Dynamo Kiev è stato espulso a causa di un pestone su Zaccagni. L’arbitro Anastasios Sidiropoulos ha sentito il VAR per capire meglio l’azione e poi ha optato per il rosso.
Embed from Getty ImagesCambio per la Lazio: dentro Noslin e fuori Dele–Bashiru. Ma la partita dell’ex giocatore del Verona è durata poco: rosso diretto per lui dopo una gomitata ad un avversario. Un debutto simile a quello che ha realizzato Luis Maximiliano due anni fa quando la sua partita (e avventura) è durata una manciata di minuti con la maglia della Lazio. Shovkovskyi grazie a questa nuova sistemazione ha messo Guerrero per Kabaiev e Andriyevskiy per Pikhalonok. Nei minuti finali tanta confusione in campo a causa della stanchezza e dopo 4 minuti di recupero l’arbitro Sidiropoulos ha concluso il match.
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