Il Torino si trova in una posizione privilegiata in Serie A, da solo in testa alla classifica dopo 47 anni, e affronta stasera l’Empoli nei sedicesimi di Coppa Italia. Un appuntamento che potrebbe essere visto come una seccatura in una settimana importante, con la sfida alla Lazio all’orizzonte, oppure come una grande opportunità per proseguire sulla scia dell’entusiasmo e aprire un nuovo percorso, questa volta verso l’Europa.
Non vi sono dubbi sulla serietà con cui i granata affronteranno l’impegno di Coppa. Le ragioni sono molteplici. Prima di tutto, quando una squadra vive un periodo positivo, scendere in campo diventa un piacere. C’è voglia di dimostrare che i recenti successi non sono casuali e che il Torino può ambire a risultati importanti. Inoltre, vincere genera una spirale virtuosa: ogni vittoria costruisce fiducia e aiuta a mantenere alto il morale.
Il match contro l’Empoli offrirà anche l’occasione per un turnover ragionato, con alcune riserve pronte a mettersi in luce e a guadagnare spazio in campionato. Dopo la vittoria per 3-2 a Verona, i granata vogliono regalare un’altra serata di gioia ai propri tifosi e prepararsi al meglio per la sfida contro la Lazio.
La Coppa Italia, forse snobbata in autunno, diventa affascinante in primavera, quando il trofeo si avvicina e le ambizioni crescono. Il Torino non arriva in semifinale dal 1993-94, e quella vittoria nella finale del 1992-93 contro la Roma, con il trofeo alzato al cielo, potrebbe essere rivissuta in questa stagione.
Il calcio è la mia passione in ogni sua sfaccettatura: ho giocato tanto, ho allenato altrettanto e adesso mi piace raccontarlo.