L’inizio di stagione del Frosinone è stato decisamente al di sotto delle aspettative. Retrocessi dalla Serie A, i ciociari sembravano pronti a lottare per un’immediata risalita, ma i risultati nelle prime sei giornate di Serie B raccontano una storia diversa: tre pareggi, tre sconfitte e nessuna vittoria. Questo avvio disastroso ha relegato la squadra all’ultimo posto, insieme alla neopromossa Carrarese, a un punto di distanza dal Cosenza penalizzato.
L’arrivo in panchina di Vincenzo Vivarini, reduce da un’esperienza brillante a Catanzaro, dove ha messo in mostra un gioco spumeggiante, finora non ha dato i risultati sperati. Il modulo 3-4-2-1, che aveva funzionato in passato, non è stato assimilato dal Frosinone, che in campo appare privo di identità. La difesa si dimostra troppo fragile, subendo facilmente le offensive degli avversari, mentre l’attacco fatica a produrre occasioni e a segnare.
La mancanza di amalgama tra i nuovi arrivati e i giocatori già in rosa è evidente, e l’assenza di una struttura di gioco solida mette ulteriore pressione su Vivarini, che deve trovare rapidamente delle soluzioni. Le prossime due sfide contro Cittadella e Carrarese, prima della pausa, potrebbero essere decisive per il suo futuro sulla panchina del Frosinone. Se non arriverà una svolta in termini di gioco e risultati, il club rischia di trovarsi intrappolato in una stagione difficile, come è accaduto ad altre squadre retrocesse in passato, che non sono riuscite a rialzarsi e hanno subito una seconda retrocessione consecutiva.
Il calcio è la mia passione in ogni sua sfaccettatura: ho giocato tanto, ho allenato altrettanto e adesso mi piace raccontarlo.