Dopo 6 derby consecutivi, il Milan riassapora la gioia di una vittoria nel derby contro l’Inter: a San Siro, la partita si è chiusa sul 2-1 per i rossoneri.
A Fonseca va dato il merito di aver incartato tatticamente Inzaghi con la novità del 4-4-2 e ai giocatori rossoneri di aver messo in campo una grinta e un’intensità che da tempo non si vedeva contro l’Inter.
I nerazzurri hanno peccato di grinta e non sono stati capaci di disinnescare il meccanismo rossonero.
Scellerata anche la gestione dei cambi da parte di Inzaghi.
Primo tempo
Il Milan inizia in maniera molto propositiva il derby, attaccando con ferocia un’Inter che preferisce attendere nei primi minuti.
Questo predominio dei rossoneri trova il meritato premio al decimo minuto con una percussione di Pulisic, che recupera un pallone a centrocampo e sfrutta gli spazi lasciati dalla retroguardia interista per battere Sommer con un tocco leggero ma efficace.
Per il giocatore statunitense è il gol numero 3 della stagione: il Milan non andava in vantaggio in un derby dal febbraio 2021.
L’Inter non reagisce subito e si dimostra nervosa, mentre il Milan viaggia sull’entusiasmo.
Il primo squillo nerazzurro arriva al 14mo, ma Lautaro manda alto il pallone al termine di un’ottima azione.
Il nuovo assetto del Milan con le due punte e il centrocampo a 4 mette in difficoltà l’Inter, soprattutto perchè Morata e Abraham a turno si abbassano per creare spazi nella difesa interista e permettere all’altro di inserirsi.
La presenza di due esterni come Pulisic e Leao suggerirebbe la ricerca di Dumfries e Dimarco da parte degli interisti, che però fanno fatica a trovarli.
Al 27mo, l’Inter trova il pareggio proprio con Dimarco; finalmente un cambio di gioco di Barella trova l’esterno nerazzurro, che dialoga con Lautaro Martinez e poi batte Maignan con un diagonale perfetto.
Dopo i primi minuti ottimi, il Milan inizia a calare di intensità, mentre l’Inter sembra sbloccarsi mentalmente dopo il gol di Dimarco.
La partita si mantiene comunque su ritmi molto alti, da entrambe le parti, pur non essendoci così tante occasioni importanti.
Rimane particolarmente in ombra Thuram fino al 42mo, quando prova un diagonale su cui Maignan compie un intervento pazzesco per evitare il sorpasso interista.
Si chiude un primo tempo ricco di intensità e di spunti tattici, in cui il Milan ha giocato molto bene nella prima metà e l’Inter ha convinto di più dal gol di Dimarco in poi.
Secondo tempo
È subito Milan nel secondo tempo: dopo poco più di un minuto, Leao prova a colpire di testa su un cross di Emerson Royal, ma Sommer risponde al miracolo di Maignan nel primo tempo.
L’Inter spinge alla ricerca del gol del 2-1, ma il Milan assorbe bene le offensive nerazzurre.
Nessuna delle due squadre nel primo quarto d’ora produce occasioni significative, oltre al colpo di testa di Leao.
Al 63mo lo squillo è rossonero: la prima vera accelerazione di Leao porta Reijnders a tentare la botta dal limite, respinta da Sommer.
L’Inter mantiene il possesso palla, ma quando il Milan riparte i nerazzurri lasciano parecchi spazi, che giocatori come Pulisic e Leao amano particolarmente.
Ci prova Lautaro al 71mo, ma Maignan è ancora efficace: risponde Leao quattro minuti dopo, ma anche qui Sommer risponde presente.
Il Milan va vicinissimo al raddoppio dopo un’azione fantastica con Abraham al 78mo, ma il tiro dell’ex-Roma è largo.
La partita vive il primo abbassamento del ritmo in questa fase, dopo 80 minuti di intensità ottima.
A sorpresa, il Milan trova il 2-1 meritato con Gabbia, che insacca di testa una punizione perfetta di Reijnders: la scelta di Fonseca da i suoi risultati.
Il Milan potrebbe fare addirittura 3-1, ma Okafor da solo contro Sommer manda incredibilmente alto sulla traversa.
Si chiude un derby intenso e divertente, che il Milan ha meritato decisamente di vincere: tra i migliori sicuramente Maignan, Pulisic, Gabbia e Abraham.
Nell’Inter si salvano Sommer, autore di numerosi interventi decisivi, e Dimarco, autore del momentaneo pareggio: male i subentrati e il centrocampo titolare nerazzurro.
Amante da sempre di sport e di storie, sogno di rendere queste passioni il mio futuro lavoro: innamorato del calcio, ma seguo con piacere anche il basket NBA e i motori.