Fabio Capello, ex allenatore del Milan, ha espresso le sue opinioni sul momento delicato dei rossoneri i un’intervista al Corriere della Sera. Capello non ha nascosto le sue preoccupazioni per la squadra, sottolineando la mancanza di organizzazione e l’esigenza di una reazione di orgoglio da parte dei giocatori.
La Situazione del Milan in Champions League
“Spero di sbagliare completamente, ma la vedo difficile perché ho visto fin qui una squadra troppo in difficoltà. Non è cambiato niente rispetto all’anno scorso a livello di organizzazione”, ha dichiarato Capello. “Ci vorrà uno scatto di orgoglio da parte dei giocatori: dovranno dimostrare, dopo quella sciocchezza nell’ultima partita fatta da Leao e Theo Hernandez, di essere un gruppo. E di correre. Perché l’equilibrio è la cosa più importante”.
Capello: “Leao, è il Momento di crescere”
Capello si è soffermato in particolare su Rafael Leao, spesso criticato per la sua inconsistenza e per i suoi “capricci”. “Tutto quello che succede al Milan sembra colpa di Leao e lui fa di tutto perché questa situazione continui. Però è l’unico che può creare un pericolo: sarebbe ora che, dopo i capriccetti da bambino, diventasse uomo”. Le parole di Capello sono un chiaro invito per Leao a fare un passo avanti in termini di maturità e leadership.
Su Ibrahimovic: “Un Ruolo Diverso, Ma Fondamentale”
Parlando di Zlatan Ibrahimovic, Capello ha evidenziato le sfide che un ex giocatore affronta quando intraprende un nuovo ruolo nel calcio, diverso da quello del giocatore o dell’allenatore. “È un mestiere diverso rispetto a quello dell’allenatore, come quando un giocatore smette e allena subito una grande squadra: hanno quasi tutti grande difficoltà. Quelli che hanno avuto successo hanno fatto un po’ di settore giovanile o gli assistenti: serve molto. Bisogna avere credibilità, perché vieni giudicato tutti i giorni da tutti”.
Capello e la stima per Allegri: “Ha fatto la storia del calcio italiano”
Infine, Capello ha parlato anche di Massimiliano Allegri, suggerendo che non sarebbe sorpreso di rivederlo presto in panchina di una squadra di Champions League. “Non mi sorprenderebbe rivederlo in panchina in qualche squadra di questa Champions, perché no? Se uno deve cercare un allenatore bravo, pensa ad Allegri. Lui ha fatto la storia del calcio italiano”.
Il calcio è la mia passione in ogni sua sfaccettatura: ho giocato tanto, ho allenato altrettanto e adesso mi piace raccontarlo.