In casa Lazio è ancora tempo di presentazioni dei nuovi acquisti. La società ha sfruttato questi scampoli finali di sosta per presentare alla stampa Boulaye Dia e Samuel Gigot, arrivati nelle ultime settimane di calciomercato. Ecco le parole del difensore francese.
Le parole di Gigot
“Ringrazio il direttore Fabiani e il presidente Lotito, sono molto contento di essere qui. La Lazio è un grande club. In Italia ci sono sempre stati grandi difensori, io amo difendere e ho imparato proprio da loro. Ho avuto tanti allenatori italiani nei club in cui sono stato quindi sono pronto a tutto. Sto già mettendo in atto le indicazioni difensive di mister Baroni. Fra i tanti difensori italiani mi ispiravo molto a Cannavaro, facevo come lui in campo all’inizio, anche Nesta è stato fondamentale. Per gli obiettivi stagionali io penso che sarà fondamentale giocare bene e arrivare in fondo il più possibile, rendendo felici i tifosi. Con Guendouzi ho parlato molto, soprattutto negli ultimi giorni, ma non mi ha voluto convincere perché volevo un grande progetto e la Lazio lo è. Dall’esperienza col Marsiglia ho imparato che si deve uscire con la maglia bagnata e farò la stessa cosa qui. Con gli altri difensori mi trovo bene, li ho visti in allenamento, e penso di poter giocare con tutti e sarò felice di farlo. Ho segnato diversi gol nei derby in passato e quando mi è stata proposta la Lazio, ho pensato subito al derby e non sarà importante segnare ma vincerlo perché è importante per i tifosi e faremo il possibile per farlo accadere”.
Poi termina:
“Il mio obiettivo primario è rimettermi in forma il prima possibile e giocare più match possibili e farlo bene. La Lazio è un grande club e ho pensato subito di venire quando me l’hanno proposta. Sono voluto venire qui a Roma anche perché in passato ho giocato con Adam Marusic e mi ha sempre fatto pensare alla Lazio. Io quello che so è che devo essere al 100% per giocare e mi ha fatto bene la sosta nazionale per riprendermi al meglio. Dobbiamo chiederlo a Baroni se vuole farmi giocare. Non vedo l’ora di giocare all’Olimpico, conoscere i tifosi perché ero presente col Milan ed ero contento. Io sono uno che non ama parlare di sè, ho sempre dato il massimo. Cosa ho imparato dagli allenatori italiani? Prestanza fisica ma soprattutto la voglia di vincere. La sfida pià dura della carriera è sempre la prossima. La qualità del calcio italiano è altissimo, l’ho visto acnhe con il Marsiglia nella semifinale di Europa League contro l’Atalanta. Sono pronto a tutto”.