L’Under 21 travolge San Marino (7-0), replicando il risultato dell’andata, e si prende momentaneamente il primo posto in solitaria del girone di qualificazione agli Europei di categoria. Adesso l’Italia attende la sfida di martedì in Norvegia: non bisognerà commettere assolutamente passi falsi perché gli scandinavi sono a -3 con una partita in meno. In ottica classifica, occhio anche all’Irlanda, a -5 dalla vetta, ma con due gare da recuperare.
A trascinare gli Azzurrini ci ha pensato Francesco Pio Esposito. A Latina i ragazzi di Carmine Nunziata volano sul doppio vantaggio – tra il 35′ e il 38′ – con Bove e l’autogol di Matteoni. Poi dilagano nella ripresa. Quando sale in cattedra l’attaccante dell’Inter in prestito allo Spezia. Autentico mattatore di giornata, va a segno ben quattro volte (58′, 76′, 78′ e 91′), iscrivendo il suo nome negli annali. Prima di lui, infatti, solo Alberto Gilardino aveva fatto 4 gol con l’Under: era il 5 settembre 2003, Italia-Galles (8-1).
Il poker riassume le caratteristiche di Esposito. La costante sensazione di pericolo veicolata da un centravanti assai ambizioso, come taluni colpi del suo repertorio, che certificano quanta fiducia abbia il ragazzino nel tentare giocate tali da trascendere la normalità. Quando Bove mette una palla lunga verso il secondo palo, Francesco Pio attacca la profondità e spunta alle spalle dei difensori: quel dolce traversone a mezz’altezza non è altro che il preludio per il “piattone” al volo. Nel prosieguo, ruba il tempo al portiere Amici, fino a quel momento l’unico in grado di tenere in vita i sammarinesi, salvandoli dal naufragio con i suoi interventi, per un facile tap-in. Quindi, si prende la scena con un tiraggiro, dove eccelle. Chiudendo il personalissimo poker con un inserimento su traversone dai lati, che insacca con un tocco sotto misura, facendosi trovare al punto giusto al momento giusto. Il sigillo finale di Raimondo (82′) non cambia l’ordine delle cose. Ma serve solamente ad arrotondare il punteggio.
Dominante anche in B
Sin dal settore giovanile nerazzurro Esposito ha dato l’impressione di essere talmente prematuro da suggerirne un rapido passaggio tra i “grandi”. Decisamente iperperformante coi pari età, per continuare un improbabile processo di crescita in un contesto ormai poco competitivo per le sue skill. Una prima punta fisicata e dotatissima tecnicamente, che delizia gli occhi con giocate eclatanti. Ma capace di buttarla dentro con disarmante puntualità. Insomma, un finalizzatore implacabile, con visioni da trequartista.
Chosen One per antonomasia, vale a dire il classico prescelto con le stimmate del (potenziale) fenomeno generazionale. La scorsa estate, appena maggiorenne, con caterve di gol segnate, l’Inter lo manda allo Spezia, in Serie B. Un buon apprendistato, uscendo spesso dalla panchina, arricchito pure da qualche rete pesante.
Quest’anno i liguri hanno deciso di rinnovare il prestito. E l’allenatore, Luca D’Angelo, l’ha messo finalmente al centro del progetto, concedendogli maggior minutaggio al fianco di un vecchio bucaniere della cadetteria tipo Diego Falcinelli. La convivenza è sembrata subito possibile, a fronte di una equa distribuzione dei compiti, che dovranno spingere Esposito a completare il suo sviluppo tecnico-tattico, trasformandosi in un attaccante completo. Cioè, dall’indole associativa, che si connette coi compagni, collaborando nella costruzione di efficaci trame di gioco, piuttosto che limitarsi a fungere da riferimento negli ultimi sedici metri. Dove, tuttavia, ha dimostrato abbondantemente di essere un centravanti che domina l’area avversaria senza farsi tanti scrupoli.
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