Italia, Spalletti: “Ho passato un’estate bruttissima ma sono pronto a ripartire con un gruppo nuovo”

Archiviato il disastroso europeo, l’Italia torna a Coverciano per preparare le due sfide di Nations League contro Francia e Israele, in programma il 6 e il 9 settembre. Ecco le dichiarazioni del commissario tecnico Luciano Spalletti che ha parlato oggi in conferenza stampa.

Riflessioni post Europeo? Ho attraversato un’estate molto difficile e complicata. Quando si parla di fallimento europeo, bisogna fare un’analisi più approfondita poiché si riferisce soprattutto alla partita contro la Svizzera, che è stata davvero pessima. Anche contro la Spagna non siamo riusciti a giocare bene, subendo la loro superiorità, anche se poi la loro vittoria netta ridimensiona un po’ quella brutta prestazione. La partita con la Svizzera, invece, è stata particolarmente negativa soprattutto per l’atteggiamento remissivo che abbiamo avuto. Non siamo riusciti a onorare la nostra forza e la nostra storia: mi sento responsabile di ciò che è accaduto. Tutto ciò che mi circonda dipende interamente da me, anche se ora do un po’ di responsabilità anche ai miei collaboratori, mentre i giocatori ne sono esclusi. Probabilmente ho messo troppa pressione addosso ai giocatori, senza permettere loro di godere appieno della maglia della Nazionale. Sono determinato a non arrendermi di fronte alle sfide e ho fiducia nel mio lavoro. I giocatori che erano con me in Germania e quelli rimasti a casa non sono responsabili. Ora si apre una nuova pagina e credo sia il momento di fare qualcosa di diverso. Questo inevitabilmente esclude altri calciatori. Creerò un nuovo gruppo, una nuova squadra, riducendo la pressione su di loro e facendoli sentire più l’orgoglio di indossare questa maglia.

Che Nazionale metterà in campo? Il sistema di gioco sarà più definito, concentrandosi su un modulo 3-5-2, 3-4-2-1 o 3-5-1-1. Ho riflettuto molto e modificheró alcuni aspetti, come evitare di stravolgere la formazione durante la partita. Anche il numero di convocati sarà limitato a 23 per permettere un migliore lavoro in allenamento e far sentire i giocatori pienamente coinvolti nel progetto. I giocatori sono molto entusiasti e coinvolti in questa iniziativa.

Perché non ha convocato Chiesa e invece ritroviamo Tonali?Ho parlato con Chiesa e abbiamo fatto insieme una valutazione equilibrata. Io l’avrei portato con noi ma senza farlo giocare in queste due partite. Lui mi ha detto che aveva parlato con la nuova società e aveva bisogno di fare una preparazione specifica con loro. Deve adattarsi ai nuovi metodi di lavoro ed é giusto così. Tonali invece s’è allenato regolarmente, è un giocatore sul quale noi riponiamo molta fiducia. E’ uno di quelli che ho sentito più di tutti in questo periodo, il ragazzo ha riflettuto molto e questo è un motivo in più per portarlo con noi”.

C’é qualcosa di cui si é pentito? Ci sono state alcune decisioni difficili da prendere ma non mi pento di nessuna di esse. Non c’è un reparto in particolare che lo preoccupa di più degli altri. Certe scelte sono state una sorta di moneta a due facce, ma alla fine il le ho dovute prendere. Giocatori forti come Locatelli e Cristante sono rimasti esclusi, e questo mi rammarica, ma non sono loro i responsabili. Ho scelto solo 23 giocatori per poterli seguire da vicino e farli sentire parte integrante del progetto, così da avere maggiore fiducia in loro. Sono convinto della strada intrapresa e non vedo l’ora di affrontare una grande partita contro la Francia a Parigi. Non c’è un reparto specifico che mi preoccupa, anzi mi aspetto molto dalla fisicità di Kean e Retegui, dalla corsa di Tonali e Brescianini, e da Ricci. Voglio vedere un Fagioli diverso rispetto alla partita precedente, cercando di infondergli fiducia. La difesa è forte fisicamente e veloce, l’importante è riuscire a farla funzionare al meglio.